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Sono un bambino, ho diritto a non soffrire. Al via il progetto del gruppo Piper

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 10/03/2017 vai ai commenti

EditorialiFormazioneStandard Assistenziali

Il bambino ha diritto a non soffrire. Il dolore è un sintomo di rilievo nel paziente che accede al pronto soccorso, ancor di più lo è in un bambino.

Lo IASP (International Association for the study of pain), definisce il dolore come “un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata ad un danno tissutale reale o potenziale”.

Il dolore in età pediatrica, assume una valenza diversa dal dolore provato da un adulto; in prima istanza perché la capacità di un bambino di esprimere il dolore non è assimilabile a quella di un adulto, che sa con chiarezza indicare, regione, eventuale irradiazione ed intensità.

In secondo luogo, la valenza del dolore pediatrico assume una valenza peculiare, per l’influenza che può avere nei vissuti futuri.

I bambini che si presentano al PS, spesso lamentano dolore: acuto, legato magari ad un trauma, e per questo evidente; cronico, dovuto a condizioni meno evidenti, e quindi più difficile da riconoscere.

Da un’analisi condotta nei pronti soccorso italiani, spiega, Franca Benini, responsabile Centro Regionale veneto di Terapia antalgica e Cure palliative pediatriche, Dipartimento di Pediatria dell'Università di Padova, solo nel 26%(1su4) dei reparti di emergenza, si utilizzano scale validate per la misurazione della sofferenza e recenti studi evidenziano un sottodosaggio di farmaci analgesici, soprattutto nei pazienti più piccoli.

Nasce dunque, dall’esigenza di formare e sensibilizzare medici ed infermieri dei PS, sulla corretta gestione del dolore del bambino, il progetto del Gruppo Piper.

Il progetto

Il Gruppo Piper (Pain in pediatric emerrgency room) è un network di 36 Pronto soccorso italiani pediatrici e generalisti.

Nasce nel 2010, grazie al supporto non condizionato di Angelini, al fine di una corretta gestione del dolore pediatrico, nelle fasi che vanno dal triage alla dimissione.

Responsabile scientifico del Progetto Franca Benini.

Il percorso ideato per medici ed infermieri, ha messo loro a disposizione materiale didattico sulla base della best practice.

Ai professionisti è stato fornito un kit completo di video, slide interattive e test, indicazioni per il docente ed opuscoli per i discenti.

Il programma è suddiviso in tre format:

  1. Generalità: valutazione e misurazione del dolore in Ps, gestione del dolore in triage, trattamento antalgico con farmaci e non.
  2. Dolore procedurale: venipuntura, rachicentesi, sutura chirurgica.
  3. Dolore acuto: addominale, associato a trauma, bambino affetto da anemia falciforme e con deficit neurologico.

Il primo evento “A cascata, Train the trainer”, nel mese di febbraio, ha formato un primo gruppo di medici ed infermieri rappresentanti di 13 centri Piper, ai quali, è stato affidato il compito di provvedere alla formazione degli operatori sanitari locali, entro il 2017; sempre entro dicembre 2017, è prevista la realizzazione di un secondo evento “Train the trainer”, e si prevede si possano raggiungere oltre 100 pronto soccorso in tutto il territorio italiano.

L’importanza del progetto è stata egregiamente spiegata da Antonio Urbino, Direttore Struttura Complessa Pediatria d'Urgenza, Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino e componente del gruppo di docenti a cui è stata affidata la formazione nell'ambito del progetto, che dichiara: «La Legge 38 del 2010 ha sancito il diritto del minore a un adeguato controllo antalgico, prevedendo specifici percorsi organizzativi e assistenziali su tutto il territorio nazionale. È quindi doveroso, nonostante le difficoltà e i tempi serrati di un ambiente di emergenza, pensare alla sofferenza dei piccoli pazienti già nella prima fase della presa in carico. È necessario misurare il dolore e mettere in atto tutte le procedure necessarie per ridurlo al minimo. Ci auguriamo che il progetto formativo a cui abbiamo dato vita grazie al progetto Piper possa diffondersi il più possibile, in modo tale che, dove c'è un bambino che soffre, esista anche una corretta gestione del dolore».

Aggiunge Paolo Biban, Direttore Pediatria ad Indirizzo Critico, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e membro del board dei formatori - per la concitazione tipica di un Pronto Soccorso, l'operatore sanitario non riesce sempre a prestare un'adeguata attenzione al dolore dei pazienti pediatrici; in altre occasioni, invece, per timore, pregiudizi o semplice scarsa conoscenza, non si cura in maniera tempestiva la sofferenza perché si temono gli effetti collaterali del trattamento antalgico, oppure perché si pensa che la cura analgesica possa mascherare il quadro clinico e ritardare la diagnosi. È quindi fondamentale informare e sensibilizzare i professionisti su come affrontare il dolore nel bambino in emergenza, senza dover improvvisare ma basandosi sulle evidenze scientifiche, avendo a disposizione protocolli condivisi, possibilmente su tutto il territorio nazionale. Ritengo che la nostra esperienza formativa debba essere portata avanti e implementata nel tempo, e che questo stesso modello possa essere applicato con successo anche in altri ambiti dell'emergenza pediatrica. In ogni caso l'obiettivo sarà sempre quello di migliorare la qualità dell'assistenza dei piccoli pazienti e delle loro famiglie»

Confidiamo nell’importanza del progetto ed auspichiamo davvero possa penetrare efficacemente nei nostri pronto soccorso.

Fonte: http://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/lavoro-e-professione/2017-03-02/dolore-pediatrico-misurato-solo-un-pronto-soccorso-quattro-via-progetto-formativo-gruppo-piper-114256.php?uuid=AEYGNYg

Ph: trapanigianfranco.it/piccolo-pronto-soccorso-omeopatico-per-il-bambino-in-vacanza-parte