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Riforma degli Ordini: il DDL Lorenzin destinato a stagionare in Parlamento

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 12/03/2017 vai ai commenti

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E’ trascorso quasi un anno dall’approvazione in prima lettura al Senato del cosiddetto disegno di legge Lorenzin che riformava gli Ordini professionali.

 

Accolto allora come un grande passo, sostenuto dalle professioni sanitarie degli infermieri, delle ostetriche, dei tecnici sanitari di radiologia medica, da maggio 2016 il testo giace alla Camera, in attesa di proseguire il suo iter parlamentare.

Da fonti della maggioranza ora si apprende che il dibattito sul testo licenziato dal Senato verrà portato alla Camera non prima di aprile, e che sicuramente il testo subirà delle modifiche sostanziali.

Pare infatti che la trasformazione dei Collegi in Ordini professionali e l’istituzione di nuove professioni sia indigesta a più di qualcuno, formalmente preoccupato della proliferazione degli Ordini e dell’apertura a nuove richieste di riconoscimento di ulteriori professioni, oltre che della trasformazione degli Ordini da enti ausiliari dello Stato a enti sussidiari.

(Per approfondimento vai all’audizione del professor Ivan Cavicchi alla Commissione Affari Sociale della Camera dei Deputati sul tema cliccando QUI).

Il professor Ivan Cavicchi è stato invitato in audizione alla Commissione Affari Sociale della Camera dei Deputati per produrre le proprie considerazioni in merito al DDL Lorenzin di riforma degli Ordini professionali. - See more at: http://www.infermieristicamente.it/articolo/7271/cavicchi-alla-camera-sulla-riforma-degli-ordini-proposta-sotto-determinata/#sthash.2PfCaYsP.dpuf

Di fatto dunque una ventata di conservatorismo che gela il provvedimento così come uscito dal Senato e lo affida alle paludi delle lungaggini parlamentari, con la quasi scontata sorte di non poterne emergere entro la fine della legislatura.

Pericolo avvertito chiaramente da IPASVI, FNCO, TSRM e CONAPS che, attraverso i rispettivi Presidenti Mangiacavalli, Vicario, Beux e Bortone hanno scritto al Ministro per la Salute e ai Presidenti delle Commissioni Sanità di Camera e Senato (Clicca).

Quello che i professionisti sanitari chiedono è un rapido svolgimento dell’iter parlamentare del provvedimento e una sua prossima approvazione, sulla scia delle importanti novità già introdotte nel sistema sanitario attraverso le iniziative legislative recenti.

In Commissione Affari sociali, però, ora la priorità è il dibattito sul testamento biologico, che è stato anteposto alla riforma degli Ordini, la quale dunque dovrà attendere. Non è tanto questa attesa “tecnica” a preoccupare, quanto invece la concreta possibilità che il testo venga svuotato della sua portata riformatrice, da tempo attesa dalla professioni, e quindi del suo senso.

 

Fonte: Quotidiano Sanità