Approvato in Senato il maxiemendamento su ddl Giustizia: si rischia di tornare agli Ospedali psichiatrici giudiziari
Con 156 voti favorevoli, 121 contrari e 1 astenuto, è stato approvato stamattina in Senato, il maxiemendamento che sostituisce per intero il disegno di legge sulla riforma della giustizia, ponendo su questo, la questione della fiducia, e blindandone il testo.
Inascoltato quindi l’appello di alcuni senatori del Pd e del Movimento democratici e progressisti, che speravano potesse essere approvato l’emendamento a prima firma di Emilia Grazia De Biasi (Pd), al disegno di legge.
L’emendamento all’articolo 12 comma 1 lettera d):
I senatori chiedono, in esecuzione al definitivo superamento degli ospedali psichiatrici, di destinare alle REMS, residenze di esecuzione delle misure di sicurezza, solo le persone per le quali sia stato accertato in via definitiva, lo stato di infermità mentale al momento di commissione del reato, da cui ne derivi la pericolosità sociale ed il bisogno di cure psichiatriche. Diversamente, che non siano destinati alle REMS, i soggetti, la cui infermità mentale è sopravvenuta durante la detenzione, quelli sottoposti a misure di sicurezza provvisoria e quelli per cui non sono state ancora le condizioni psichiche.
Per questi ultimi, richiedono vengano potenziate le misure alternative, assicurando loro cure adeguate ed efficaci, nel rispetto dell’articolo 27 e 32 della Costituzione, potenziando ancora le sezioni psichiatriche degli Istituti penitenziari, come la Legge prevede.
L’articolo 12 resta dunque invariato, e nonostante la presunta bontà della modifica apportata da Maria Mussini (Misto), nel tentativo di garantire a tutti le cure che spesso vengono negate nelle carceri, si rischia adesso di tornare indietro di vent’anni, riaprendo le porte al drammatico passato degli Ospedali psichiatrici giudiziari.
La fiducia in Senato è salva, adesso il testo passa alla Camera, i senatori restano fiduciosi sul fatto che il Governo in sede di delega o ancor prima, riveda questa posizione per evitare che si torni indietro di venti anni.
Fonti:
Ph: www.leccenews24