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IDay: professionisti e cittadini uniti per una Nuova Governance della Sanità Siciliana. 50 proposte di cambiamento.

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 19/03/2017 vai ai commenti

Sicilia

Si è svolto sabato a Viagrande (Catania), presso il Grand Hotel Villa Itria, il Convegno promosso dal Movimento cinque stelle Viagrande, intitolato: “L’anno che verrà: Una nuova Governance per la Sanità siciliana”.

L’occasione del confronto è nata all’interno del progetto IDay, che ha preso il via a Palermo l’11Febbraio, alla presenza del Vicepresidente alla Camera, Luigi di Maio; l’iniziativa lanciata dal Movimento cinque stelle, ha toccato 150 piazze siciliane, al fine di raccogliere le proposte dei cittadini, che faranno parte del programma di del Movimento, per un nuovo governo siciliano, in vista della competizione elettorale autunnale.

L’IDay, conclusosi il 12 marzo, è stato un grande esempio di democrazia partecipata, alla quale tutti i cittadini siciliani hanno partecipato, per scrivere insieme quello che non è solo una collezione di idee, ma un progetto di rinascita.

Il Convegno, il primo di una serie di incontri che si susseguiranno, ha visto l’alternarsi di diversi relatori, medici ed infermieri, cittadini, oltre che professionisti, che lavorano e vivono la sanità in tutte le sue sfaccettature, e pertanto, esperti in materia più di chiunque altro.

Hanno preso la parola, durante la giornata congressuale, Giovanni Angemi, Psichiatra Ser.T, Marco Di Bartolo, Infermiere, e molti altri professionisti della sanità; sono intervenuti ancora Francesco Cappello, Portavoce ARS Commissione Sanità e, Giulia Grillo, Portavoce Camera dei Deputati.

Avvincente e motivante il dibattito, che ha evidenziato luci e ombre della sanità siciliana, senza rimanere ancorati all’usuale lamento della situazione drammatica che viviamo, ma che si è fatto portavoce di Soluzioni, realizzabili, innovative e sostenibili, per una nuova Governance del SSR siciliano, sprofondato in un tunnel di inerzia e viltà.

La disamina attenta e puntigliosa, è partita da quelli che dovrebbero essere i punti fondamentali da cui cominciare per cambiare la Sanità isolana: cambiamento del concetto di salute, riorganizzazione dei servizi, riforma delle professioni sanitarie.

Cambiare il concetto di salute, vuol dire che la Sanità che verrà, non dovrà concentrarsi solo sulla cura della malattia, ma dovrà produrre salute, e quindi promuovere salute, ed investire sulla prevenzione. Quindi gestire le cure dei cittadini ma anche promuovere la Salute.

Per realizzare questo bisogna dotarsi di una Normativa fattibile, di Piani di azione e linee di indirizzo.

Nell’ottica di questo cambiamento, durante il mese dell’Iday, sono state raccolte 50 proposte, tra cui:

  • Creazione di servizi sociosanitari integrati che comunicano realmente;
  • Creazione de Fascicolo Socio Sanitario Elettronico Regionale;
  • Follow up continuo dello stato di cura;
  • Nomina dei GDL Gruppi di lavoro;
  • Nuovi Direttori Generali competenti, scelti con metodi meritocratici;
  • Implementazione Rete Ospedaliera;
  • Istituzione di una Governance Zero o Azienda Zero
  • Superamento delle Asp, istituzione delle Aziende sanitarie ambito territoriale;
  • Riordino e riduzione della rete dei Distretti Sanitari sulla base di un bacino di utenza;
  • Nuovo Piano Sanitario Regionale
  • Revisione del Piano Socio Sanitario
  • Piano socio- sanitario infanzia/adolescenza
  • Revisione Linee Guida per l’assistenza sanitaria penitenziaria;
  • Piano regionale formazione multi professionale integrata;
  • Sblocco e accelerazione assunzione personale in sanità.

 

Il ripensamento del concetto di salute è intimamente collegato ad una revisione dei modelli organizzativi, riportando le cure sul territorio e, ad un ripensamento della professionalità, con una riforma delle professioni sanitarie, con l’attivazione di una formazione integrata, un professionista nuovo e competente su più versanti, che abbia chiaro il nuovo concetto di produzione della salute.

Una giornata intensa quella dei lavori congressuali di sabato, impegnativa ma di arricchimento; per la prima volta un confronto ed un dibattito basato non solo sullo sterile lamento, ma un dibattito empio di proposte che aprono ad un futuro nuovo e sostenibile.

Una Sicilia pronta a cambiare direzione, cittadini che hanno deciso che è il momento di scendere in campo, di non attendere più che il vento cambi, ma che hanno compreso l’importanza di prendere le redini del proprio destino ed invertirne le sorti, tornando ad occuparsi della cosa pubblica, in questo caso la sanità, che va difesa, tutelata e rinnovata.