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Morti nelle psichiatrie. Negligenza o sottofinanziamento? Indagati infermieri e dirigenti

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 20/03/2017 vai ai commenti

Toscana

La sicurezza degli operatori sanitari e dei pazienti nelle strutture che si occupano di disagio psichico, hanno un grande nemico: la scarsità di risorse, il sottofinanziamento.

Oggi gli italiani in cura nei diversi centri sono oltre un milione, mentre, si sono ridotti anche del 40% i professionisti che li assistono.

A lanciare l’allarme è Claudio Mencacci, Presidente della Società italiana di Psichiatria (SIP).

A gennaio il dramma di Nadia Pulvirenti, terapista della riabilitazione psichiatrica di 25 anni, uccisa da un paziente, in una cooperativa sociale a Brescia, oggi la morte di una paziente quarantenne, affetta da una grave forma di anoressia, fuggita dal reparto di psichiatria dell’ospedale di Livorno e, trovata, per l’appunto senza vita, sul binario quattro della stazione di Livorno.

La Procura ha aperto un’indagine, ed il Pubblico Ministero, Antonella Tenerani, ha iscritto nel registro degli indagati otto persone, tra dirigenti ed infermieri, per tutti il capo d’accusa è omicidio colposo.

I fatti

La notte del 14 marzo, intorno alle quattro, la donna ricoverata, con l’ausilio di una maniglia passpartout, ha aperto la finestra della camera di degenza, è da lì si è allontanata dall’ospedale, senza che nessuno se ne accorgesse.

La donna ha percorso un chilometro a piedi, raggiungendo la stazione di Livorno e qui la sua vita si è interrotta sui binari, travolta da un treno.

Sono tanti gli interrogativi adesso, ed a porseli sono soprattutto i familiari: come si è procurata la maniglia passpartout? Come ha fatto ad allontanarsi senza che nessuno se ne accorgesse? Gracile e debilitata dall’anoressia, come ha fatto a percorrere, di notte ed a piedi, un chilometro fino alla stazione?

 

L’indagine aperta prevede sopralluoghi della polizia scientifica nel reparto di psichiatria, per ricostruire la vicenda mentre la Polfer, ha acquisito la cartella clinica della donna, per analizzare il percorso clinico e farmacologico della paziente.

Giovedì, 16 marzo, è stato affidato a Luigi Papi, medico legale, l’incarico di eseguire l’autopsia, per accertare le cause della morte, perché, nonostante i tenti indizi, non c’è ancora la certezza che sia stato un suicidio.

Il fratello della vittima non sa darsi pace e commenta così l’accaduto:”Se fosse morta in un altro modo, lo avrei accettato. Ma la sua fuga, da un posto in cui si trovava per essere tutelata, rende tutto più difficile”.

 

Fonte:http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2017/03/17/news/paziente-morta-suicida-sui-binari-otto-indagati-a-psichiatria-1.15048199?ref=hftilier-1

 

Ph: pauranka.it, complottisiti.com, analisicriminali.it