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A.S.P. Messina. Diritto alla mensa? per pochi ma non per tutti i dipendenti

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La Redazione
Pubblicato il: 26/03/2017 vai ai commenti

Comunicati StampaSicilia

La Segreteria Territoriale NurSind di Messina,  ha accolto con titubanza la decisione del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, che in merito all’ attribuzione del diritto al buono pasto o alla mensa sostitutiva - che tra l’altro viene “concessa” solo ad una parte (forse provolegiata) dei dipendenti dell’Asp messinese, nonchè a tutte le altre aziende sanitarie messinesi. Rigetta questo diritto il Giudice, tra l’altro sancito da altre norme e sentenze, condannando, inoltre, l’O.S. alle spese processuali.

“Forse stiamo chiedendo le stelle?” – commenta il segretario territoriale Ivan Alonge - Credo proprio di no.

I requisiti che permettono soltanto ad alcuni la fruizione di tale istituto contrattuale, sono frutto di un semplice accordo sindacale avvenuto in passato. e congiuntamente alle altre OO.SS. successivamente, ne è stata chiesta la modifica, senza ricevere nesuna risposta, si a essa positiva che negativa, da parte del Management dell'Azienda Sanitaria Provinciale.

“La gerarchia delle fonti sembra essere passata in secondo piano” -continua Alonge- “non riusciamo a capire e ci appelleremo”

Non solo: le ragioni addotte, in un’altra sede, in dibattimento dalla teste dell’Azienda ci lasciano non pochi dubbi sulla sua “interpretazione”, dell’orario di lavoro dei dipendenti.

La D.ssa Faucello, infatti, sembra ignorare che gli infermieri turnisti svolgono i seguenti orari di lavoro 07-14;14-21;21-07; e particolarmente in sala operatoria 8-14;14-20;20-08.

La norma stabilisce l’attribuzione della mensa o del buono pasto oltre le 6 ore di lavoro (TAR Lombardia-Milano, sez. III, 06/06/2012, n. 1572) e anche secondo quanto definito dal D.lgs. n. 66/2003 con cui è stata data piena attuazione alla direttiva n. 93/104/CE, (il lavoratore ha diritto a un intervallo di pausa dall’esecuzione della prestazione lavorativa quando la stessa ecceda le sei ore; le funzioni per le quali è previsto il diritto alla pausa sono individuati nell’esigenza di consentire il recupero delle energie, nell’eventuale consumazione del pasto e nell’attenuazione del lavoro ripetitivo e monotono).

E ci chiediamo: quante ore di lavoro ininterrotte?  Qui prodest?

Ivan AlongeIvan Alonge 

Segretatio Territoriale NurSin Messina