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Il commissariamento da strumento di risanamento della sanita’ campana al fallimento dei lea e della tutela del personale sanitario.

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 08/04/2017 vai ai commenti

CampaniaComunicati Stampa

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del MIC e PS (Movimento Infermieri Campani e Professioni Sanitarie) sullo stato dell'arte della Sanità Campana, che dal 2008 la Regione Campania è sottoposta al piano di rientro con conseguente blocco del turn over, 8 anni di pensionamenti non sostituiti o meglio gestiti con un sistema di clientelismo che ha portato negli anni un aumento della spesa per il personale.

A tal proposito il 28 Marzo scorso il MIC e PS ha organizzato una protesta dinanzi agli uffici dell'Assessorato alla sanità della Regione Campana, per evere chiarimenti in merito alle graduatorie vigenti presso le aziende  Sanitarie e sull'utilizzo delle stesse.

Protesta che ha avuto che il sostegno del NurSind, Sindacato delle Professioni Infermieristiche, che nelle scorse settimane ha incontrato alcuni gruppi politici per proporre la modifica dell'attuale decreto in tema di mobilità volontaria (Leggi qui). Ciò faciliterebbe un turnover di personale che certamente sarebbe da deterrente sul triste fenomeno sempre in costante crescita  della  migrazione di personale infermieristico all'estero o fuori dalla propria regione. 

Il commissariamento della Sanità Campana risale ormai ad un decennio fa, quando nel 2007 con l’approvazione del Piano Regionale di rientro e l’attuazione delle politiche di contenimento della spesa e dei costi, si vide sancire il blocco del turn over al fine di consentire il rientro nell’equilibrio economico-finanziario.

Ma come si possono garantire i LEA – Livelli Essenziali di Assistenza -  avendo, le Aziende Sanitarie il divieto di sostituire con nuovi reclutamenti il personale uscente?

Ecco che via via negli anni si è assistito alla nascita e all’incremento esponenziale del fenomeno del lavoro interinale - lavoro somministrato – che fu introdotto nel 2003 con l’applicabilità alle Pubbliche Amministrazioni con determinati limiti e vincoli: la somministrazione può essere utilizzata per fronteggiare specifici fabbisogni temporanei in presenza di eventi eccezionali e motivati.

Nel caso specifico questo fenomeno ha di gran lunga superato i limiti e vincoli consentiti, andando a prevaricare in modo del tutto anomalo e anticostituzionale su ciò che la legge sancisce in quanto l’accesso al lavoro presso le pubbliche Amministrazione può avvenire esclusivamente mediante procedure concorsuali (art. 97 della Costituzione).

Dopo anni di attesa si sperava in un rientro alla normalità, che sarebbe dovuto in parte avvenire con il parziale sblocco del turn over avviato nel 2015 con i Decreti del commissario ad Acta n. 29 e 30 e successivamente con il Decreto n. 6 del 11.02.2016 il quale stabilisce, che le Aziende Sanitarie dovranno rispettare pedissequamente le procedure per il reclutamento evitando di mettere in atto procedure diverse dall’ indizione di pubblici concorsi, precedute, per ritenuti casi di urgenza, dall’indizione di avvisi pubblici e di non ricorrere a forme alternative di reclutamento.

E’ proprio in questa fase, in cui la speranza era ritornata a dar vita al sogno dei tanti Infermieri campani emigrati al nord, costretti negli anni precedenti ad abbandonare la propria terra e i propri affetti che prende vita l’associazione MIC & PS – Movimento Infermieri Campania e Professioni Sanitarie.

L’Associazione nasce per sensibilizzare la Regione, i Commissari e le Aziende Sanitarie in quanto, nonostante lo sblocco del turn over hanno continuato ad assistere a rinnovi e indizioni di nuove gare d’appalto del lavoro in somministrazione, fenomeno che danneggia la Sanità, i lavoratori ma soprattutto i cittadini.

Infatti le gare d’appalto per la somministrazione non rientrano nella voce di bilancio del reclutamento del personale, bensì nella voce di bilancio “beni e servizi”, quote che andrebbero investite per l’acquisto di materiali, dispositivi, presidi, per il servizio mensa, per il servizio di pulizie, lo smaltimento dei rifiuti etc… inoltre questo tipo di reclutamento costa il 33% in più per ogni singolo lavoratore, in quanto la P.A., soggetto utilizzatore, stipula un contratto di tipo commerciale col somministratore, questo perché la somministrazione prevede tre tipi di rapporti derivanti da due distinti accordi: un rapporto commerciale discendente dal contratto stipulato tra utilizzatore e somministratore, un rapporto lavorativo tra questi e il dipendente che firma un contratto di lavoro con l’agenzia e, infine, un rapporto funzionale tra il lavoratore e l’utilizzatore che si avvale delle sue prestazioni.

Se si pensa allora, che le Aziende Sanitarie Campane dal 2010 ad oggi hanno reclutato personale in somministrazione per oltre 200 milioni di euro, risulta facile dedurre che hanno speso oltre 65 milioni di euro in più rispetto a quanto avrebbero speso per le stesse unità tramite concorso e che, i commissari che avrebbero dovuto vigilare sul contenimento della spesa sono costati solo altri 400 mila euro annui!

Alla luce di questa attenta e minuziosa analisi, si è dedotto che il commissariamento, seppure sulle carte ha portato ad un risanamento dei conti pubblici, sia stato un vero e proprio fallimento, in quanto la Sanità Campana rimane l’ultima nella stima della garanzia dei LEA e ha visto negli anni un degrado generale dell’assistenza a danno dei cittadini.

Da mesi ormai, si sta cercando di dare voce, in tutti i modi all’indignazione che ha visto professionisti scegliere  di garantirsi un futuro onestamente, rinunciando e sacrificando le proprie vite, evitando un sistema di clientelismo e combattendo per far riconoscere un proprio diritto contro chi, si istituisce a tutela del lavoratore che contrariamente a quanto dovuto ha alimentato negli anni questo sistema di clientelismo e malaffare il quale ruota intorno alla somministrazione di lavoro, che ha visto ramificare una fitta rete di interessi e profitti correlati alle promesse di una stabilizzazione, a discapito anche di quei lavoratori che si sono adagiati alle promesse dimenticando ciò che sancisce la Costituzione.

La quasi totalità delle Aziende ha indetto avvisi di mobilità, che anch’essi ovviamente hanno un costo, utilizzate dalle più per il reclutamento di poche unità per poi vederle nuovamente collocate nel dimenticatoio e nel contempo assistere alla stragrande maggioranza delle aziende perpetuarsi con i rinnovi del lavoro in somministrazione.

Si inizia a vedere qualche spiraglio di luce solo da pochi giorni, grazie all’onestà di qualche singolo Direttore Generale, che ha scelto di stare dalla parte della Legge e che si ritiene doveroso citare affinchè tutte le altre aziende possano prenderne esempio.

Si cita a tal proposito il Direttore Generale Bianchi e il Direttore Amministrativo Mariano dell’IRCCS Pascale di Napoli i quali stanno procedendo al reclutamento del personale dalla propria graduatoria di mobilità, e vista la tempistica, a volte lunga, per il rilascio del nulla osta al dipendente da parte dell’azienda cedente, hanno provveduto a stipulare una convenzione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Ruggi d’Aragona di Salerno per usufruire dell’unica graduatoria a tempo determinato istituita  appositamente per coprire periodi di tempo determinati.

Si cita, altresì, il Direttore Generale De Biasio dell’ASL di Caserta che con una delibera di pochi giorni fa ha posto fine al lavoro in somministrazione sostituendo le unità uscenti con le assegnazioni temporanee riconosciute ai genitori che chiedono di avvicinarsi al coniuge e per il restante con personale da graduatoria di mobilità.

Con la speranza che tutte le altre aziende possano prenderne esempio, permettendo ai lavoratori fuori regione di portare le proprie esperienze nelle eccellenze del nord alla nostra Sanità, ci si augura che le mobilità in essere vengano smaltite quanto prima, al fine di poter poi vedere indire un concorso pubblico regionale che dia la possibilità ai neolaureati, ai disoccupati e ai somministrati di partecipare e di garantirsi un futuro con la prospettiva di una Sanità rinnovata che punti a migliorare e condurla, in un paio d’anni ai primi posti al pari delle eccellenze Italiane!

 

Simona Riso

MOVIMENTO INFERMIERI CAMPANIA E PROFESSIONI SANITARIE