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Agrigento. I° Congresso infermieristico Urologico interregionale: Infermieristicamente presente con una relazione su social network e sanità

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 11/04/2017 vai ai commenti

FormazioneSicilia

Si è tenuto il 31 Marzo- 1 Aprile ad Agrigento, il 1° Congresso infermieristico Urologico interregionale.

In una cornice affascinante, a ridosso della Valle dei Templi, la Redazione di Infermieristicamente, da me rappresentata, è stata invitata dal Direttore dell’U.O di Urologia dell’ospedale agrigentino San Giovanni Di Dio, Michele Ruoppolo, a partecipare in qualità di relatrice, ai lavori congressuali, con il lavoro “Professionisti sanitari e social networking. Implicazioni giuridiche, professionali e deontologiche” che, apparentemente esula dal tema principale del convegno, ma che la lungimiranza degli organizzatori, visto l’attualità della tematica, ha voluto proporre ai convenuti.

Le due giornate hanno visto gli infermieri protagonisti, disquisire e spaziare dalla gestione del paziente urologico in acuzie alla gestione del paziente sul territorio e, confrontarsi sulla difficile e delicata tematica delle stomie, ed ancora sulla prevenzione delle infezioni urinarie e delle lesioni da decubito.

Infermieri competenti, sicuri e padroni della scena.

In questa carrellata di temi specifici della professione, sono quindi intervenuta parlando di professionisti e social network.

Il penetrare del web nella nostra vita lavorativa è ormai inevitabile, ed occorre saper cogliere, di questa vera e propria rivoluzione comunicativa, le opportunità ed allo stesso tempo saperne evitare i rischi.

Questo possiamo farlo solo se partiamo da una grande consapevolezza, quella di essere Professionisti della salute, e non solo nelle camere di degenza, ma anche quando ci troviamo a sedere dietro un Pc e ci interfacciamo sulla rete con i cittadini, che sono potenziali pazienti.

Professionisti, che come tali devono tutelare l’immagine di un’intera categoria professionale e dell’azienda alla quale appartengono, con comportamenti on line che siano corretti, in linea con il codice deontologico, mai squalificanti.

La rete offre infinite opportunità, come:

  • favorire le relazioni professionali e sociali;
  • migliorare la comunicazione con il cittadino in tempo reale;
  • favorire la diffusione di campagne di sensibilizzazione;
  • favorire la diffusione di buone pratiche di assistenza, di educazione sanitaria e dei risultati di ricerca;
  • permettere di costruire una rete affidabile sui temi della salute;
  • consentire di rappresentare e tutelare le professioni sanitarie;
  • aumentare l’aggregazione professionale,

ma dietro le innumerevoli possibilità si nascondono altrettanti rischi da uso improprio, che ci espongono a reati sul piano civile, penale, amministrativo e deontologico, come:

  • violazione della privacy di pazienti e di colleghi;
  • inappropriata condivisione e diffusione di informazioni sensibili;
  • violazione dei confini professionali;
  • violazione della riservatezza di informazioni sanitarie;
  • compromissione dell’immagine dell’infermiere, dell’organizzazione a cui appartiene o del sistema sanitario.

L’intervento in merito, è stato accolto con entusiasmo, anche perché ho cercato di non demonizzare la rete, come è consueto fare, perché sono fermamente convinta che oggi la rete sia una grande risorsa dalla quale deriva la cosiddetta “intelligenza collettiva”, che sostiene come il contributo di più persone che collaborino in una rete sociale, è in grado di generare una intelligenza collettiva, che a differenza di quella individuale, integrando più punti di vista, è in grado di generare maggiore conoscenza.

Infine un Ringraziamento va al Dottor Michele Ruoppolo, promotore del simposio, per questa grande opportunità di crescita professionale.

 

Il web ci ha insegnato il potere dell’“effetto di rete”: quando connettete le persone e le idee, esse crescono.

 

 

CHRIS ANDERSON