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Ultimatum alla Regione Marche. Ristabilisca la legalità all’AOU di Ancona e ritiri l’ingiusta sanzione per l’infermiere Pezzuto

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 18/04/2017 vai ai commenti

Marche

Una esplicita lettera di chiare richieste, è stata oggi inoltrata dalla segreteria territoriale Nursind di Ancona, al Presidente della Regione Marche (Allegata).

Un passaggio obbligato, dopo l’arbitraria sanzione comminata dall’AOU di Ancona all’infermiere Francesco Pezzuto che dopo turni “forzati” di oltre 15 ore, esausto si è auto-sospeso dall’ulteriore turno pomeridiano.

La missiva, denuncia l’inosservanza delle disposizioni normative sull’orario di lavoro attuate dall’AOU di Ancona nei confronti di tutti gli operatori sanitari e precisa gli interventi attesi dal Governo regionale, affinché siano ripristinati al più presto i dettami giuridici del Diritto:

  • Il ritiro della sanzione disciplinare irrogata dall’AOU di Ancona all’infermiere Pezzuto
  • Disporre provvedimenti di censura, nei confronti dei Dirigenti che hanno disposto la sanzione, in violazione di leggi dello Stato
  • Con urgenza, disporre un piano assunzioni adeguato alle necessità di turnazioni di lavoro con orari e riposi come da leggi vigenti

Onde evitare che i professionisti siano posti in condizioni di nuocere all’utenza, oppure ad essere sanzionati  per le inadempienze organizzative gestionali di una Dirigenza amministrativa aziendale. L’Organizzazione Sindacale Nursind,  si dichiara pronta a muovere tutti gli strumenti contrattuali, manifestazioni di protesta, eventi formativi di sensibilizzazione alla cittadinanza volti a sensibilizzare sulle condizioni di lavoro dei sanitari e dei rischi conseguenti, fino alla proclamazione di giornate di sciopero.

La vicenda, per la sua gravità, merita una riflessione: abbiamo più garanzie di sicurezza durante un viaggio con un mezzo (bus, aereo, ecc..) adibito a trasporto di passeggeri di quando varchiamo la soglia di un ospedale come pazienti. L’orario di lavoro degli autisti è chiaramente normato e monitorato, viceversa quello dei sanitari, un completo disastro, le aziende sanitarie con i loro Dirigenti, hanno “carta bianca”, il potere di  gestire le turnazioni dei sanitari, in violazione di normative nazionali ed europee.

Le  leggi sono applicate in tutti i settori lavorativi, tranne che in sanità.

Per gli autisti le regole comunitarie prevedono tempi di guida e riposo, quattro ore e mezza, poi  pausa obbligatoria di 45 minuti. Riposati, ci si può rimettere in marcia per un periodo di uguale durata e successivamente riposare per 11 ore.

Per i sanitari  le normative nazionali prevedono un tempo massimo giornaliero di lavoro di  ore 12,50, con almeno 10 minuti di pausa dopo 6 ore e di 11 ore continuative di riposo tra un turno e l’altro (artt.7,8, D.Lgs 66/2003).

Regolamentazione dell’orario di lavoro in tutela del lavoratore e qualità delle prestazioni. Delimitazioni orarie atte a prevenire gli errori, danni anche fatali, causati da chi è troppo stanco.

Numerosi studi di settore, assegnano la responsabilità degli “errori” sul lavoro, alla cattiva gestione amministrativa e organizzativa, che non considera la corretta distribuzione dei carichi di lavoro  e non appronta alle necessarie dotazioni organiche.

Chi paga per gli errori e danni? In Italia in ambito d’impresa privata, le sanzioni per l’inosservanza delle disposizioni sull’orario di lavoro, gravano direttamente sul datore di lavoro,  nel pubblico invece, sono i lavoratori e cittadini a pagarne il conto, senza aver preso parte direttamente alle infauste scelte di qualche Dirigente pubblico ben remunerato. 

Qualche dato, ogni anno più di 34.000 denunce per danni subiti (93 al giorno, tra errori e malpractice) nelle strutture ospedaliere, fonte ANIA Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici. Circa l’80% sfocia in  risarcimenti per i pazienti, una perdita maggiore di 2 miliardi Euro/anno per il Fondo Nazionale Sanitario. Costi ormai fissi, codificati, nella governance di un sistema sanitario “malato”, incapace di porre seri rimedi a questo grave problema.

Per lo Stato, e noi concordiamo con il medesimo principio, è ogni singolo professionista sanitario ad essere investito della dovuta garanzia di sicurezza per i cittadini, sottolineata anche dalla recente Legge “Gelli”, L.24/2017Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie -Art.1. Sicurezza delle cure in sanità      …… comma 2. La sicurezza delle cure si realizza anche mediante l'insieme  di tutte le attività finalizzate alla prevenzione e alla  gestione  del rischio connesso all'erogazione di prestazioni sanitarie e l'utilizzo appropriato delle risorse strutturali, tecnologiche e organizzative.  

 3. Alle attività di prevenzione del rischio messe  in  atto  dalle strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private, è  tenuto a concorrere tutto il personale……

Le regolari turnazioni di servizio sono il primo baluardo per la sicurezza e la prevenzione del rischio, leggi vanificate nella pratica, violate sistematicamente da Dirigenti sanitari pubblici con il beneplacito degli amministratori politici Regionali e Nazionali.

Il singolo professionista che cerca di operare secondo principi etici e normativi in garanzia della salute propria e degli assistiti è sanzionato. Gli “errori” dei Dirigenti e amministratori non devono essere conoscibili. La strategia dirigenziale trova sempre il suo “capro espiatorio” utile alla conservazione di un sistema sanitario iniquo, le colpe ricadono sull’operato dei professionisti in “trincea”, obbligati da “ordini/turnazioni di lavoro” insensati e soli nel rispondere con poche risorse ai bisogni dell’utenza.

Dirigenti arroccati, detentori di meriti e magnanimi  benefit economici,  e chi valuta nel merito le loro scelte, il loro operato?

Oggi la vittima sacrificale è Francesco Pezzuto infermiere del Blocco Operatorio dell’AOU Riuniti di Ancona. Se hai lavorato più di quanto consentito dalle leggi, giorno e notte e  sei stremato…Per l’azienda, non c’è problema, è importante la tua presenza nel turno pomeridiano.

Caro Francesco, tu sei un numero, noi siamo numeri per la nostra azienda, per i nostri amministratori…tranne che per i nostri malati. La tua stanchezza, salute, i rischi per il paziente, la garanzia di prestazioni di qualità, non è responsabilità dell’azienda, sono criteri secondari, occorre garantire la “produzione”…il “regolare svolgimento”….Regolare per chi? Certo non per i pazienti che sono depositari del diritto alla salute e di ottenere prestazioni da professionisti competenti, non esausti!

Gentile collega Francesco Pezzuto, forse proprio perché prossimo alla pensione e “colmo” di tante vessazioni subite nello svolgimento della tua professione, hai trovato il coraggio di alzare la testa e denunciare gli abusi e lo sfruttamento del nostro lavoro. Per questo sento di ringraziarti immensamente. Con le tue azioni hai testimoniato, che una scelta etica individuale per la professione e per i pazienti, può essere sempre realizzata. Ora sta a noi cogliere l’esempio e l’opportunità. Grazie!

N.B.

Aderisci alla petizione online (CLICCA QUI)  E (QUI)

 

Allegato

Lettera al Presidente Regione Marche

Rispetto della normativa europea sulle 11 ore di riposo consecutivo all’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona.pdf