Iscriviti alla newsletter

Ritiro patente e multe per guida con il cellulare. Verità o bufala?

Giuseppe Provinzanodi
Giuseppe Provinzano
Pubblicato il: 24/04/2017 vai ai commenti

Leggi e sentenze

Da qualche giorno sui vari social network gira la notizia secondo cui dal primo maggio entrerebbe in vigore un fantomatico nuovo Codice della strada, che prevederebbe tra l’altro il ritiro immediato della patente per chi viene sorpreso alla guida col telefonino in mano. Si potrebbe essere portati a crederlo, perché di una cosa del genere hanno parlato autorevoli personaggi la scorsa settimana.

Foto dal web

Ma di fondato, finora, non c’è nulla. Salvo il fatto che una novità di questo tipo potrebbe forse arrivare in estate, ma non certo in un nuovo Codice della strada (il cui disegno di legge langue in Parlamento da quasi quattro anni): potrebbero infilarla in un decreto legge, rinverdendo la tradizione (che negli ultimi anni si era un po’ persa) dei provvedimenti-spot estivi che funzionano più sui media che sulla strada.

Queste regole del codice della strada saranno introdotte, secondo la catena di WhatsApp, nel mese di maggio e avranno conseguenze piuttosto gravi per moltissimi automobilisti.

“Vi comunico – si legge nel messaggio – che a partire da maggio entrerà in vigore il nuovo codice della strada. Oggi e stato approvato l’articolo più pesante ed era anche giusto. Cioè vi spiego chiunque verrà sorpreso alla guida del veicolo anche se è fermo ai semafori o agli stop con il cellulare o altri apparecchi. La sanzione e la seguente, ritiro della patente immediata e la multa parte da 180 euro fino a 680 euro. Quindi state molto attenti organizzativi con i viva voce. Credo sia utile diffondere. Buongiorno”.

Cosa c’è di vero in queste parole? Non è però ancora chiaro cosa prevederà la nuova regolamentazione.

Le sanzioni di cui si parla nel messaggio di WhatsApp infatti non sono ancora state previste nè rese ufficiali. L’unica cosa certa è che verranno previste delle sanzioni per chi utilizza il cellulare quando è al voltante, anche se esistono già delle indicazioni su questo tipo di infrazione nell’attuale codice della strada.

Foto LaPresse

Giuseppe Bisogno direttore della Polizia Stradale, nei giorni scorsi a rilanciato un allarme: "ormai negli ultimi anni il nemico numero uno della sicurezza pare essere la distrazione e quindi occorre contrastare l’uso scorretto degli smartphone in auto".

Ma le armi a disposizione sono poche. A partire da sanzioni fissate nel 1992 e raddoppiate nel 2003, quando si chattava molto meno. È anche per questo che oggi i 161 euro di multa (riducibili del 30%, a 112,70 euro, pagando entro cinque giorni) e i cinque punti di decurtazione fanno poca paura: la sospensione della patente (da uno a tre mesi, che poi preclude la possibilità di fruire del 30% di sconto) è prevista solo per chi ripete l’infrazione e solo se lo fa nel giro di un biennio.

Per questo, da tempo, la Stradale chiede che la sospensione della patente scatti già alla prima violazione. Lo ha fatto nell’ambito di altre proposte di modifica al Codice della strada che snellirebbero il lavoro degli agenti.

Dunque, essendo ormai primavera, si può ipotizzare uno dei tradizionali decretini estivi. E quella sul telefonino, in effetti, sarebbe una misura che si presta molto. Certamente dal punto di vista mediatico.

Ma anche da quello giuridico: non ci sono controindicazioni tecniche e nemmeno si rischia di squilibrare ulteriormente la proporzione tra le varie sanzioni previste dal Codice della strada, perché questo è uno dei pochi casi in cui un inasprimento è giustificato da una maggior pericolosità che una violazione ha assunto col passare del tempo.

Fonte: ilsole24ore