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Friuli, dramma al CSM. Paziente riduce in fin di vita un ricoverato e ferisce tre infermiere

Chiara D'Angelodi
Chiara D'Angelo
Pubblicato il: 03/05/2017 vai ai commenti

Friuli Venezia Giulia

La cronaca delle violenze che accadono nelle corsie degli ospedali non conosce tregua. A Cividale del Friuli, stavolta, il fatto accaduto è gravissimo.

 

Un ventenne, pregiudicato e ricoverato presso il Centro di Salute Mentale di Cividale, si è avventato con inaudita violenza contro un altro paziente, di 66 anni, riducendolo in gravissime condizioni con calci e pugni in faccia.

Il malcapitato è ora ricoverato all'Ospedale Civile di Udine e versa in gravissime condizioni.

Pesanti conseguenze dell'ira folle del ventenne anche per le tre infermiere intervenute in soccorso della vittima e a loro volta picchiate.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della locale stazione, che hanno tratto in arresto il giovane con le accuse di lesioni personali aggravate.

Ancora una volta un luogo di cura teatro di violenza, sia ai danni dei ricoverati che del personale in servizio.

E ancora una volta ci si interroga sul livello di sicurezza nei reparti più "a rischio": Pronto Soccorso, Geriatria e, appunto, servizi per malati psichiatrici.

Non occorrono grandi sforzi di memoria per riportare alla mente recenti e numerosi altri episodi accaduti in tutta Italia e l'escalation di violenza che serpeggia nelle corsie e, allo stesso modo, non occorrono grandi sforzi per comprendere lo stato di incertezza e rischio cui ogni giorno i nostri colleghi sono sottoposti, pregiudicando gravemente oltre che la propria incolumità fisica, anche la necessaria serenità indispensabile per svolgere al meglio la propria professione.

Misure di sicurezza più serrate, dotazioni organiche adeguate, formazione specifica per gli operatori sono solo alcuni dei suggerimenti che da più voci sono ripetutamente rivolti alle autorità competenti, in special modo alle Direzioni delle Aziende sanitarie. E se il fenomeno sulla carta è decisamente sottostimato (non tutte le violenze, infatti, vengono denunciate), nei fatti è grave e pesantissimo.

Una ulteriore triste conferma della necessità di una maggiore sensibilità verso questo problema, cui il NurSind ha deciso di dedicare, anche quest'anno (dopo il 2013) la Giornata Internazionale dell'Infermiere del prossimo 12 maggio (Clicca).

 

Fonte immagine di copertina: Ansa.it