Toscana. Morbillo in aumento nei sanitari e l'invito a vaccinarsi
L’epidemia di morbillo in Toscana sembra essere in ascesa. La Repubblica di Firenze riferisce di altri 4 casi, di cui 3 sono operatori sanitari, rispettivamente lavoratori dell’ospedale di Empoli, Careggi e di Torregalli. Alcuni di loro hanno avuto complicanze e necessità di ricovero ospedaliero in isolamento. Tutti i contatti, colleghi e familiari, invitati a vaccinarsi.
Il problema del contagio degli operatori sanitari è reale, perché i pazienti ricoverati immunodepressi e fragili come ad esempio i pazienti oncologici adulti e bambini, quelli delle terapie intensive, i neonati nelle degenze di ostetricia e neonatologia, possono contrarre il morbillo con esiti letali o permanenti reliquati neurologici invalidanti.
Secondo l'Istituto superiore di sanità le persone colpite dal morbillo in Toscana nel 2017 sono state 211, molti tra gli operatori sanitari; le vaccinazioni nel 2016 hanno registrato un ulteriore pericoloso calo, il morbillo è sceso da 88,72% a circa l’85%. Le coperture vaccinali in età pediatrica da anni, specialmente per il morbillo sono al di sotto del 95%, la soglia utile ad ottenere l’immunità di gregge che blocca la circolazione del virus.
L’appello alla vaccinazione per tutti gli operatori sanitari è già partito i giorni scorsi dall’assessore alla Salute toscana Stefania Saccardi e subito sostenuto da oltre 1100 medici della ASL, che hanno scritto una lettera aperta agli operatori sanitari e cittadini con l’invito a vaccinare e vaccinarsi. Nella lettera:…” È importante sottolineare come l'adesione totale degli operatori sanitari al piano vaccinale nazionale e regionale sia un obbligo etico imprescindibile… Infatti, nel caso specifico, la mancata vaccinazione comporta non soltanto un rischio per il singolo e un danno nell'immunità di gregge, ma anche un grave rischio di trasmissione di malattie potenzialmente gravi o addirittura letali alla popolazione con la quale gli operatori vengono a contatto….”
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