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Infermieri privati sempre più richiesti. In crescita il mercato nero.

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 12/05/2017 vai ai commenti

NursingStudi e analisi

 

Gli italiani si fidano degli infermieri e li vorrebbero più presenti sul territorio. (Da QS)

A rivelarlo una ricerca Censis 2016 per Ipasvi ed Enpapi:” Mercato delle prestazioni infermieristiche private e l’intermediazione tra domanda ed offerta”.

I cittadini avvertono l’assenza o l’inadeguatezza della rete territoriale, la mancanza di una continuità assistenziale tra ospedale e territorio.

A risentirne maggiormente le persone anziane e sole che, una volta dimessi dall’ospedale si trovano da sole a far fronte ad un’offerta di prestazioni infermieristiche, scarsa e disorganizzata.

In Italia mancano all’appello 50.000 infermieri, di cui 20.000 negli ospedali e 30.000 sul territorio, e non certo perché di infermieri non ce ne siano, visto il fenomeno migratorio all’estero.

Manca una vera e propria politica sanitaria centrale e territoriale, mancano le assunzioni e non decolla la figura dell’infermiere di famiglia o di comunità, tranne in alcune regioni virtuose del Nord.

I risultati della ricerca

  • Gli italiani apprezzano e si fidano degli infermieri, a dichiararlo l’84,7% del campione preso in esame. A mostrare maggior apprezzamento gli over sessanta, le persone che vivono dal sole, le famiglie con un anziano a carico e le famiglie con minori.
  • Se 12,6 milioni di italiani si sono rivolti ad un infermiere pagandolo di tasca propria, è anche vero che 24,2 milioni, per risparmiare, hanno ricevuto una prestazione da una persona che non è un infermiere.

La spesa media annua per le prestazioni infermieristiche è stata di 6,2 miliardi tra quelle una tantum e quelle prolungate nel tempo.

Il costo delle prestazioni non garantito dal SSN pesa sul bilancio degli italiani, e questo li spinge a rivolgersi a dei non professionisti a scapito della qualità dell’assistenza e della salute.

  • Altro elemento negativo emerso dallo studio è il crescere del mercato nero: il 49,8% degli intervistati ha dichiarato di aver pagato in nero in toto o in parte le prestazioni infermieristiche.

Una percentuale che sale se si scende al Sud e nelle Isole, con il 58,8%.

Preoccupa questa nuova variante del sommerso, molto centrato in servizi e welfare.

  • Cresce ancora il fenomeno delle cooperative sociali, intermediari, ai quali gli italiani si rivolgono per la ricerca di un infermiere, anche se in percentuale maggiore rimane ancora la ricerca tramite conoscenza diretta, quella su consiglio del medico di famiglia o su indicazione della farmacia.

 

 Le soluzioni proposte dagli utenti

 Quali soluzioni propongono gli intervistati per rispondere ad un’offerta crescente, visto l’aumento delle cronicità:

  • Il 53,8% indica come priorità quella di istituire l’infermiere convenzionato con il medico di famiglia o con l’Asl
  • Il 38,5% vorrebbe la presenza dell’infermiere in farmacia
  • Il 16,3 % penserebbe all’inserimento di prestazioni infermieristiche nei pacchetti assicurativi
  • Il 19,8% chiede l’abolizione del numero chiuso nella facoltà infermieristica per aumentare l’offerta sul territorio.

 

Ph: Ilvelino;