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Sala operatoria di Neurochirurgia a Vicenza. Nursind dichiara lo stato di agitazione: “Infermieri spremuti fino al midollo”

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La Redazione
Pubblicato il: 17/05/2017 vai ai commenti

Comunicati StampaVeneto

Il segretario provinciale Andrea Gregori: “Il contratto applicato dall’Ulss alla lettera solo rispetto ai doveri, ma non c’è attenzione per i lavoratori”

 

Sempre più complessa la situazione in Neurochirurgia all’Ulss 8 Berica, nonostante la buona volontà del personale infermieristico, spremuto fino al midollo e costretto a lavorare in regime di reperibilità con orari pesanti, a scapito della propria salute e della sicurezza dei pazienti.

“Si tratta dell’ennesimo attacco di questa amministrazione contro i lavoratori del profilo sanitario – spiega il segretario provinciale del Nursind di Vicenza, Andrea Gregori – con il venir meno degli incentivi di produttività per i numerosi e gravosi interventi chirurgici effettuati in regime di reperibilità. Ci troviamo di fronte a lavoratori che mettono a disposizione la propria professionalità in ore notturne, sabati e domeniche, con interventi che durano anche 5 o 6 ore”.

Una situazione insostenibile e che non potrà protrarsi oltre, in termini di sicurezza per lavoratori e pazienti. “L’amministrazione dell’Ulss 8 Berica ha applicato alla lettera il contratto integrativo sottoscritto nel 2007 – aggiunge il segretario Gregori – ma limitatamente alla parte più conveniente per l’Azienda, tralasciando altri aspetti di difficile rilevazione. Peccato che i dati in questione riguardassero i tempi degli interventi, che in questo caso sono tra i più lunghi”. Una decisione che comporta una perdita di circa 800 euro all’anno per gli infermieri ed a fronte della quale anche i lavoratori applicheranno alla lettera i propri diritti e si atterranno scrupolosamente ai propri doveri. “La logica del buon senso continuamente predicata in un’unica direzione dall’Azienda – sottolinea il segretario Gregori – non trova riscontri quando il buon senso dovrebbe essere praticato da chi governa il sistema. Comunque, ad affrontare la questione ci si troverà venerdì 19 maggio in Prefettura alle 10, per dirimere una situazione a dir poco paradossale”.

L’incontro costituirà anche l’occasione per discutere delle attività improprie svolte da questi professionisti a causa delle carenze organizzative aziendali e che non verranno più svolte, con un effettivo danno a carico del cittadino-paziente, ossia di chi paga il servizio pubblico e gli stipendi dei dirigenti che dovrebbero gestire nel migliore dei modi ogni attività. “Verrà negata per sempre, inoltre – aggiunge il segretario del Nursind – la reperibilità del personale non in servizio in caso di urgenze concomitanti. Eventi che in passato hanno contribuito a salvare vite umane, grazie a disponibilità e buon senso che a questa amministrazione sembra non interessare. La vicenda è grave, ma non ci sorprende. Infatti, nessuno di questi nuovi dirigenti – conclude il segretario Gregori – ha mai guidato una struttura a valenza provinciale con una Neurochirurgia, quindi il più delle volte ci si confronta senza che l’interlocutore, che dovrebbe dettare le linee guida, abbia la conoscenza effettiva di ciò di cui si parla. Se venerdì in Prefettura il tentativo di conciliazione non andrà a buon fine verranno proclamati tre giorni di sciopero della sala operatoria di Neurochirurgia, con le evidenti ripercussioni sugli utenti a causa di un’amministrazione priva del buon senso tanto predicato in questo anno e mezzo di gestione”.