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Premio letterario Federica – “Le parole della vita” organizzato dalla Fondazione AIOM: terzo premio all'infermiera Monica Vaccaretti

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 31/05/2017 vai ai commenti

Narrative Nursin(d)gVeneto

Verona. Si è svolta sabato 27 maggio a Palazzo della Gran Guardia la cerimonia di premiazione della Seconda Edizione del Premio letterario Federica – “Le parole della vita organizzato dalla Fondazione AIOM, Associazione Italiana di Oncologia Medica.

Al racconto Non è mai troppo tardi per vivere, scritto da Monica Vaccaretti, infermiera presso l’Oncologia Medica di Vicenza, è stato attribuito il Terzo premio nella graduatoria della sezione B – genere narrativa – “Familiari di pazienti oncologici ed operatori professionali del settore oncologico.

Il concorso è destinato a pazienti oncologici, familiari ed operatori sanitari che raccontano la malattia. Le parole, infatti, secondo la medicina narrativa, possono curare le ferite dell’anima. 

L’evento è stato allietato da alcuni suggestivi momenti di spettacolo con la partecipazione di numerosi artisti che si sono alternati sul palco, tra cui il pianista Roberto Corlianò, la violinista Kaori Ogasawara, il soprano Dimitra Theodossiou. Ha condotto la cerimonia chiara Giallonardo di RAI 1.

            “Questi quattro nomi di donna, che sono molto i più di sillabe sule labbra, sono riuscite, semplicemente con sguardi, gesti e parole, con il loro straordinario modo di essere e di esistere dentro e oltre la malattia, a scalfire la corazza del mio cuore. Sono diventate tessere colorate, nei toni caldi del rosso e del giallo, nel mosaico celeste della mia vita.

            Queste quattro donne esemplari diventano un unico volto, quando ogni mattino mi specchio il viso, il cuore e l’anima prima di andare al lavoro. Mi ricordano il significato quotidiano del mio vivere. Incitano il mio fare. Migliorano il mio saper essere. Imprimono una forza maggiore ai miei desideri e ai miei gesti. Donano un senso alla mia professione, anche quando sembro perderlo per strada.”

Queste le parole pronunciate sul palco dalla collega, invitata a leggere un breve passo del racconto per descrivere i pensieri e le emozioni che meglio sintetizzano la sua opera.

 

Non è mai troppo tardi per vivere.pdf