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Ulss Berica: Concorso "La cura della Cultura, la cultura della cura". Vince il racconto Nullis amor est sanabilis herbis (Non c’è erba che possa guarire l’amore)

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 31/05/2017 vai ai commenti

Narrative Nursin(d)gVeneto

Vicenza. Il racconto Nullis amor est sanabilis herbis (Non c’è erba che possa guarire l’amore) ha vinto il primo premio della terza edizione del concorso “La cura della cultura, la cultura della cura” 2017 organizzato dalla biblioteca biomedica dell’Ulss Berica, allo scopo di valorizzare le attività formative e culturali presenti nell’Azienda Ulss 8. La cerimonia di premiazione del concorso, che si svolge ogni anno in occasione della Giornata nazionale della salute della Donna (22 aprile 2017) e della Giornata Mondiale UNESCO del libro e dei diritti d’autore (23 aprile 2017), ha avuto luogo per scelta degli organizzatori venerdi 12 maggio proprio per festeggiare la giornata Internazionale dell’Infermiere.

            La cerimonia nell’Aula Magna “I. Onza” del Polo Didattico Universitario è stata preceduta dal convegno “Essere infermieri ieri, oggi e domani: riflessioni sul racconto “Sette piani” di Dino Buzzati.” Gli studenti del corso di Laurea in infermieristica hanno presentato un percorso di medical humanities attraverso la lettura di un estratto del racconto e la presentazione delle riflessioni elaborate nei lavori di gruppo. E’ seguita una tavola rotonda e un dibattito con il contributo di alcuni moderatori: i coordinatori Christian dall’Olmo e Gaetana Pagiusco, Fabio Vicariotto del Servizio Professioni Sanitarie e Nereo Zamperetti del Comitato di Bioetica.

            Il concorso si articolava in tre sezioni: tesi di laure, progetti assistenziali, racconti brevi. Sono state premiate le opere migliori con menzioni di merito. Si sottolinea che anche l’edizione 2017 ha visto un’intensa partecipazione del personale infermieristico dell’Azienda, anche se in misura ridotta rispetto alle precedenti edizioni per la recente ridistribuzione delle ulss vicentine. Il dott. Zamperetti, anima del concorso insieme alla dott.ssa Elena Roncastri della Biblioteca Biomedica dell’Ulss 8, confida di incrementare la partecipazione nel 2018 invitando le altre Biblioteche ad aderire all’iniziativa, come nelle precedenti edizioni.       

            “Spesso le persone malate soffrono di cose ben diverse da quelle descritte nella loro cartella clinica”, questo il tema sul quale sviluppare la trama del racconto.

            Con Nullis amor est sanabilis herbis – tratto da una citazione di Publio Ovidio Nasone - vince la passione per la scrittura, l’amore per la professione infermieristica, la sensibilità verso l’universo malato al femminile, la capacità di cogliere - dietro ad un volto e tra le pagine di una cartella clinica - il vissuto emozionale ed umano della donna, guardando dentro e oltre la malattia.           In un monologo fatto di pensieri semplici ed intensi - che si fanno strada lungo i corridoi, la sala operatoria, la sala d’attesa - si rivive la solitudine, il dramma, la storia, il coraggio di chi ha bisogno di medicamenti, in un giorno qualsiasi di ospedale, in un momento qualsiasi delle tante prestazione sanitarie. Medicamenti non solo per il corpo bisognoso di cure ma anche per l’anima ferita, per la femminilità violata ed umiliata, per la libertà negata, per il sorriso rubato, per gli schiaffi della vita. I sanitari descritti – l’operatrice sociosanitaria, il medico oncologo, la nurse e l’anestesista, l’infermiera dell’ambulatorio - sono solo comparse che accompagnano, in una commedia della vita, la protagonista indiscussa: una donna fragile ed impaurita che, nel percorso di cura come lungo i corridoi dove si lascia condurre, riscopre il suo coraggio, si imbatte nella sua determinazione, ritrova se stessa nella sua storia. Impara a volersi bene, a dare fiducia, si augura di avere ancora tempo prima del finale commuovente. E guarda alla vita con speranza, anche dalla poltrona blu.       

            Ispirato ad una storia vera, colta tra le tante che affollano ogni giorno l’ospedale,  il racconto affronta il delicato tema della violenza sulle donne, la rinuncia alla maternità, la solitudine negli affetti. Talvolta certe pene del cuore non vanno in prescrizione e non c’è una cura prescritta.

 

                                                                                                                                  Monica Vaccaretti      

 

Non c'è erba che possa guarire l'amore.pdf

 

 

Ph: medicinaonline