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Un’oasi di case sugli alberi: nascerà a Bologna il primo l’hospice pediatrico della Regione progettato dall’illustre architetto Renzo Piano

Daniela Sardodi
Daniela Sardo
Pubblicato il: 04/07/2017 vai ai commenti

Emilia Romagna

Una casa sugli alberi che possa accogliere ed alleviare le sofferenze della fase finale della vita dei piccoli pazienti oncologici,  questa è la forma onirica che l’illustre architetto genovese Renzo Piano, ha voluto conferire al primo hospice pediatrico della regione Emilia Romagna. La struttura sorgerà a Bologna nei pressi dell’Ospedale Bellaria (uno dei quattro ospedali pubblici bolognesi), su un’area di 8000 metri quadrati di proprietà della Fondazione Hospice Maria Teresa Chiantore Seràgnoli. ( da il sole24ore)

Il progetto entrerà nella fase di realizzazione nell’autunno di quest’anno e, dovrebbe terminare, nel 2020.

L’obiettivo in questo caso, come per gli altri tre hospices realizzati dall’Onlus nell’area del bolognese (Bentivoglio, Bellaria e Casalecchio) è quello di   ospitare  ed aiutare  i  piccoli pazienti affetti da malattie non curabili e le loro famiglie, ad affrontare la terminalità sostenuti da un’equipe multidisciplinare ( medici, infermieri, psicologici, fisioterapisti, animatori, esponenti delle varie religioni ect).

In questo modello assistenziale, infatti, l’equipe professionale multidisciplinare si fa carico di tutti i bisogni che , nel sistema  famiglia, emergono in questa delicata fase della malattia.

La struttura di 4500 metri quadrati che si svilupperà in più padiglioni interconnessi, sospesi di sei metri da terra e immersa in un bosco di 390 alberi, potrà ospitare con le sue 14 camere e 8 appartamenti, 14 pazienti pediatrici e le loro famiglie.

Renzo Piano, come lui stesso ha affermato in più occasioni,  ha pensato ad una struttura sollevata da terra proprio riflettendo sulla  parola “sollievo” (sollevare dal dolore) , cardine della medicina palliativa e dell’assistenza infermieristica della terminalità.

In Italia i bambini con malattia inguaribile e con un bisogno assistenziale complesso  sono circa 30-35 mila e, nonostante ognuno  di loro abbia diritto  per legge (L.38/2010) a ricevere cure palliative, a tutt’oggi solo il 15% di questi bambini  riesce ad accedere a questo tipo di assistenza. E questo perché gli hospices pediatrici sul territorio nazionale sono ancora troppo pochi: 5 in totale a fronte dei 20 che sarebbero necessari.

La  Casa del Bambino dell’Ospedale di Padova, aperto nell’autunno del 2008, è stato il primo hospice pediatrico in Italia; nel 2010 l’Ospedale  Mayer di  Firenze ha aperto “Una struttura Residenziale di Leniterapia”. Anche le città di Napoli  all’Ospedale Santobono /Pausilipon e Torino all’Ospedale Regina Margherita, si sono dotate di un centro di riferimento per le cure palliative pediatriche.

In autunno, oltre  ad essere avviati i lavori per la struttura pediatrica bolognese, sarà finalmente operativo anche il centro dell’Ospedale Gaslini di Genova.

L’hospice pediatrico di Bologna a differenza degli altri già presenti sul territorio nazionale, vuole , secondo le intenzioni del suo progettista, non solo essere luogo di cura, ma anche di gioco, di sogno, di speranza: la casa sull’albero ne rappresenta la forma e la metafora.

Perché non bisogna mai dimenticare che quando non si può più curare ,  “quando non c’è più niente da fare”, resta ancora tanto da fare: assistere ed accompagnare con dignità alla morte.