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Piemonte. Conferenza congiunta per il Numero Unico di Emergenza 112.

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La Redazione
Pubblicato il: 04/07/2017 vai ai commenti

Comunicati StampaNurSind dal territorioPiemonte

Il 30 Giugno ha avuto luogo l'attesa conferenza stampa congiunta insieme alle forze sindacali di polizia e vigili del fuoco, con il Sindacato delle Professioni Infermieristiche NurSind, che si è fatto promotore dell'iniziativa.

L'iniziativa, di grande interesse pubblico e senza precedenti, si è svolta alla presenza di numerosi mezzi di informazione e di rappresentanti politici del parlamento italiano e del consiglio regionale del Piemonte a testimonianza della delicatezza dell'argomento trattato come quello dell'Emergenza anche a seguito dei gravi fatti di piazza San Carlo dello scorso 3 giugno.

E' importante dire che il Numero Unico per le Emergenze è un’idea straordinaria per innovazione e civiltà. I cittadini che si muovono per lavoro, turismo o altre motivazioni in qualsiasi paese europeo devono memorizzare un solo numero per le emergenze, un numero che ha priorità sulle altre linee telefoniche.

L’istituzione di un numero unico per l’emergenza rappresenta un’opportunità straordinaria, vanificata tuttavia dal peggiore tra i modelli organizzativi usati in Europa.

Il modello del Call Center Laico scelto dalla Regione Piemonte e adottato dall’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino dal 21 marzo 2017 si basa sulla distinzione tra Centrale di primo livello (Public Safety Answering Point o PSAP1), che riceve tutte le chiamate di emergenza, e Centrali di secondo livello (PSAP 2) che ne assumono la gestione operativa dopo aver valutato la criticità della richiesta.

È il modello organizzativo del doppio passaggio. Il call center laico riceve tutte le chiamate di soccorso (pubblica sicurezza, soccorso tecnico e soccorso sanitario). Chiunque si trovi in Piemonte o Valle d’Aosta è automaticamente indirizzato al 112 anche componendo i “vecchi” numeri di emergenza (112, 113, 115 e 118).

Gli operatori del Call Center Laico raccolgono le informazioni sulla localizzazione della chiamata attraverso l’accesso alla banca dati del Viminale e l’intervista telefonica. Procedono altresì all’identificazione del chiamante, al riscontro del problema principale e al trasferimento dei dati presso Centrali operative delle Amministrazioni competenti.

La maggiore criticità evidenziata durante la conferenza dalle tre componenti sindacali è infatti quella dell' allungamento dei tempi dovuto al doppio passaggio telefonico che costringe il cittadino a ripetere due volte la stessa segnalazione.

Non da meno, inoltre, l'assenza di un adeguato, necessario e indispensabile coordinamento delle forze impegnate durante gli interventi,  (ordine pubblico ,supporto tecnico e sanità) ,  necessario  per non perdere  ulteriore tempo, rendere appropriati e sinergici gli interventi.  Fattori che spesso si rivelano  determinanti  per salvare una vita e che non mettono nelle migliore condizioni chi è chiamato a farlo.

Il mantenimento economico  inoltre non è da sottovalutare. Nella sola città di Torino vi sono otto centrali operative quando ne basterebbe una che, presidiata dalle Forze dell’Ordine, dal Soccorso Tecnico e dalla Sanità, funzionerebbe meglio.

La proposta avanzata dalle tre compagini infatti è quella dell'istituzione di centrali operative interforze

All’indomani degli attentati di Parigi e Bruxelles le analisi e gli studi condotti a posteriori sull’organizzazione dei soccorsi invitavano a istituire strutture di coordinamento interforze, per disporre di personale esperto nella comunicazione di crisi e processi decisionali rapidi.

Dette strutture di coordinamento sono allestite a Torino da molto tempo in occasione di grandi eventi come i Giochi Olimpici, l’Ostensione della Sacra Sindone, le visite di importanti personalità o ricorrenze.

Nel dicembre 2016 trenta sistemi di emergenza europei su cinquantatré esaminati, hanno dichiarato di aver attuato, voler istituire o propendere per una soluzione interforze.

Questo, oltretutto, consentirebbe la dismissione di almeno due terzi delle sale operative esistenti, un risparmio di dieci milioni di euro, razionalizzando le risorse ed investendo in sicurezza, formazione e tecnologie.

La conferenza si è conclusa con l'impegno di alcuni rappresentanti delle istituzioni politiche di intercedere presso la regione Piemonte affinché si possa aprire un confronto con le forze sindacali presenti e trovare soluzioni condivise nell'interesse primario della sicurezza dei cittadini

La conferenza è stato solo il primo degli eventi sul tema, torneremo a settembre con altre iniziative costruttive per poter dare ai cittadini un sistema impeccabile dell'emergenza.

Spiace che l'assessorato alla sanità della nostra regione non abbia trovato utile partecipare al dibattito o quanto meno ascoltare visto l'importanza del tema. Siamo fiduciosi che lo farà in seguito.

Francesco Coppolella 

Coordinatore Regionale NurSind Piemonte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Foto copertina dal web