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Nursind Ascoli Piceno. Infermiera aggredita. La responsabilità è dell'azienda sanitaria

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La Redazione
Pubblicato il: 15/07/2017 vai ai commenti

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 Con una lettera a Quotidiano Sanità, la Segreteria Nursind di Ascoli Piceno, esprime le sue amare considerazioni, sul recente fatto di cronaca.

Gentile Direttore,

calci e pugni all’infermiera, ormai la frequenza della notizia rende il fatto ancora più violento e insensato. Nessuno, specialmente chi è preposto alla tutela del lavoratore e sicurezza del luogo di lavoro sembra affrontare il problema con azioni immediate e concrete.

Domenica scorsa la sorte è stata infausta per una nostra collega infermiera, mentre da sola stava sostenendo il turno pomeridiano nel triage del Pronto Soccorso del grande Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno.

L’aggressione è iniziata nel tardo pomeriggio, una escalation inarrestabile che dall’alterco e minacce verbali è inevitabilmente  approdata alla furia cieca. Una rabbia quella dell’utente, una donna, scaturita dalla  non accettazione dell’attesa e  dall’assegnazione del codice verde, ritenuto improprio nonostante l’avallo anche del medico del P.S di turno.

L’infermiera del triage è stata soccorsa dai colleghi, che hanno contenuto l’attacco violento evitando conseguenze gravissime. L’infortunio allo stesso P.S., è stato valutato in 10 giorni di prognosi.

La Segreteria Territoriale Nursind di Ascoli Piceno denuncia la colposa superficialità di valutazione del fenomeno.  In realtà il danno è ben maggiore, difficile da calcolare, occorre considerare le ripercussioni del danno psicologico individuale per la professionista e di rimando anche negli altri colleghi che risentono intimamente  delle violenze subite nel luogo di lavoro, lo stress aumenta e la salute diminuisce. Lo stress è una malattia subdola che agisce in silenzio, logorando i meccanismi dell’equilibrio neuro-psico-endocrino, mina la salute del lavoratore. Un fattore riconosciuto dalla comunità scientifica, con propri strumenti di “diagnosi e cura” ma che è costantemente trascurato o evitato dagli amministratori delle nostre aziende sanitarie.

I professionisti sanitari, ora oltre ai rischi specifici professionali, biologici, fisici/radioattivi, chimici, muscolo-scheletrici, devono annoverare l’aggressione psico-fisica.

Una spada di Damocle che innalza il termometro dello stress lavoro-correlato sulla zona rossa, con il progressivo logoramento dello stato di salute e il benessere nella propria vita personale privata.

Com’è possibile che un'azienda sanitaria ospedaliera come il Mazzoni, che ha avuto (fonte 2016) nel Pronto Soccorso 29.777 accessi, di cui 2 codici neri, 487 codici rossi, 8808 codici gialli, 19539 verdi e 941 bianchi, non abbia mai provveduto ad attuare un piano strategico per la sicurezza dei lavoratori. L’unico intervento attuato è la convenzione con una agenzia privata di vigilantes che garantiscono la presenza in guardia attiva di una sola risorsa dalle 20,00 alle 6,00 della mattina successiva, con una procedura che lo assegna come circolante per tutte le UU.OO. del nosocomio. Una misura che è risultata fallace in questa ed altra passate situazioni.

Il lavoratore ha la necessità e diritto di adempiere al proprio sevizio in un luogo sicuro, è l’Azienda che lo deve garantire. Siamo stanchi di segnalare e inoltrare proposte mai esaudite. Forse i professionisti sanitari, sono risorse umane con minori diritti e dignità? Di certo siamo i più vulnerabili, e sono proprio le donne operatrici sanitarie a patire maggiormente la violenza nei luoghi di lavoro in sanità.

Se al triage si trovassero a lavorare le figlie/mogli/sorelle della Dirigenza Aziendale, chissà, forse la vigilanza potrebbe essere concessa H24 fissa nella postazione del triage e magari aumenterebbero la dotazione di personale sanitario, per diminuire attese, rischi, migliorare la qualità delle cure e assistenza alla popolazione.

Consigliamo alla Dirigenza di provare…per credere.

Intanto il Nursind di Ascoli Piceno con azioni concrete e nelle sedi di competenza sosterrà le ragioni della collega dell’Ospedale Mazzoni e la protesta di tutta la categoria, affinché la nostra professione sia tutelata con gli strumenti adeguati.

Lavorare nell’incertezza con il timore per la nostra incolumità, non è postilla prevista dal contratto di lavoro che abbiamo sottoscritto.

Segreteria Nursind Ascoli Piceno

Infermiere Maurizio Pelosi

 

Ph: brasil247.com