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Milano, ancora aggressioni agli operatori sanitari. L'allarme del NurSind: scenario inquietante

Ospedali di Milano, aggressioni sempre più violente da parte dei pazienti contro gli operatori sanitari. Altri cinque attacchi segnalati solo nella prima decade di luglio.  Gli ultimi fatti accaduti presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale San Paolo.  Il sindacato: "E' un incubo senza fine.  Ribadiamo che bisogna fare di più, come prevedere personale della Polizia di Stato all'interno delle strutture ospedaliere"

Non si ferma l'ondata di violenza negli ospedali milanesi, con continue aggressioni a carico di infermieri e operatori sanitari.  Sono già cinque, solo nel corso del mese di luglio,  le nuove aggressioni segnalate presso il Pronto  Soccorso dell'Ospedale San Paolo, presidio della ASST Santi Carlo e Paolo.

Cinque operatori, tra questi infermieri, in prevalenza donne, costretti a recarsi al Pronto Soccorso e successivamente a doversi assentare dal lavoro per le terapie e le cure necessarie a riprendersi dopo gli attacchi da parte di altrettanti pazienti.  Traumi di varia natura, escoriazioni, contusioni: 

ecco il "bollettino di guerra" registrato dopo  questi nuovi episodi, come denuncia il NurSind Milano - Sindacato delle Professioni Infermieristiche.

Dati sempre più allarmanti. 

In base agli ultimi dati rilevati dal Centro Studi NurSind attraverso un sondaggio effettuato in questi mesi a livello nazionale, risulta che nel primo quadrimestre del 2017 sono stati aggrediti 1.163 operatori sanitari a fronte dei 1.999 per l’intero anno del 2016. Se il trend di inizio anno fosse confermato, ci sarebbe una crescita delle aggressioni del 75% rispetto al 2016. Altissimo anche il numero di infermieri che sono stati aggrediti: ben il 60%, nonostante la gran parte non segnalino di aver subito aggressioni. Ancora maggiore la percentuale di chi ritiene che il fenomeno sia in aumento o forte aumento: il 77,3%. Pronto soccorso e reparti di emergenza rimangono le unità operative in cui le aggressioni si manifestano più frequentemente. Inoltre, cresce la tendenza a colpire maggiormente le donne.

In Consiglio Regionale una mozione sulla sicurezza

Lo scorso 13 giugno il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle. Intervento richiesto a gran voce da NurSind, il Sindacato delle Professioni Infermieristiche, che da anni denuncia l'intensificarsi del fenomeno delle aggressioni e delle violenze a danno degli operatori sanitari negli ospedali lombardi. 

L'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, nell'occasione ha dichiarato:  "Siamo già in campo da tempo sul tema della prevenzione della violenza all'interno delle trutture sanitarie, attraverso precise indicazioni per la realizzazione di programmi specifici da parte delle direzioni delle Asst. 

Accanto a questo concordiamo comunque sulla opportunità di implementare il numero di agenti della Polizia di Stato all'interno dei nostri presidi e scriverò personalmente ai Prefetti per sensibilizzarli in merito".

Al San Paolo, si intensificano i controlli. 

Qualche settimana fa, prima delle recenti aggressioni e a seguito di ulteriori Richieste del NurSind, inviate anche al Prefetto e al Questore di Milano, l'ASST Santi Paolo e Carlo ha ribadito che presso il presidio San Paolo è attivo un servizio di vigilanza operato da due guardie giurate, 24 ore su 24, più un servizio di portierato.  Però la direzione dell'Azienda Ospedaliera, vista la gravità della situazione e l'inasprirsi del numero delle aggressioni, ha anticipato che si attiverà presso la Questura competente per assicurare del personale della Polizia di Stato presso la postazione prevista all'interno dell'ospedale stesso.  

"Già altre cinque aggressioni si sono verificate. E queste sono solo quelle note. Confidiamo che quanto dichiarato da Regione Lombardia (e nello specifico dalla ASST Santi Paolo e Carlo) abbia un seguito positivo" -afferma Rosario Pagana, segretario territoriale NurSind di Milano-. "La situazione all'interno di Pronto Soccorso e reparti è davvero esplosiva e la nostra professione, quella di infermiere, è diventata davvero un lavoro rischioso per la propria incolumità". "L'ideale sarebbe avere posti di Polizia annessi al Pronto Soccorso e, dove erano già ricompresi, occorrerebbe solo ripristinarli, considerando per ogni ospedale personale di Polizia su tre turni" conclude Pagana.