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Storie di mobilità negata: Voglio poter godermi i momenti che mai nessuno mi ridarà'. Gli infermieri raccontano

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 30/07/2017 vai ai commenti

Narrative Nursin(d)g

Mi sono laureata in Infermieristica nel 2008...più precisamente a marzo e dopo neanche un mese ero in cooperativa a tempo indeterminato in uno dei più grandi ospedali laziali. Poi però arrivò ciò che poteva essere la cosiddetta "svolta" della mia vita e seppur era un tempo determinato lasciai il certo per l'incerto e cominciai dopo 6 mesi a lavorare in un importante ospedale pediatrico di Roma.

Li mi andò male, perché invece di tramutare il mio contratto da determinato ad indeterminato come speravo accadesse (e tale speranza mi aveva fatto fare la scelta di buttarmi nel vuoto) si fermò ad un anno! Cominciai ad intraprendere la strada della partecipazione agli avvisi pubblici. 

 E per 4 anni fui precaria a Roma.

Nel frattempo per avere una stabilità economica decisi di fare l'unico concorso fuori regione...Toscana.

Nel 2011 feci questo concorso in Estav Centro e nel frattempo mi ero sposata. Nel dicembre 2013 terminò il mio contratto di lavoro legato ad un progetto in un poliambulatorio romano e quello stesso mese scoprii di essere incinta!

Nell'agosto 2014 partorii una bellissima bambina che però aveva la vita segnata da una madre che per darle una sicurezza economica decise poi di accettare il tempo indeterminato a Firenze.

Ed il 17 dicembre 2014, a 3 mesi e mezzo di mia figlia, feci il primo giorno di lavoro in una città che non mi apparteneva, anche se poi il pendolarismo vero e proprio iniziò il 2 marzo 2015 quando mia figlia aveva iniziato svezzamento e nido!

Fino al compimento del suo primo anno io lavoravo 5 gg su 7 partendo alle 5 di mattina da casa e rincasando alle 16.30/17.00 (questo durò x circa 6 mesi). Mia figlia da quasi 7 mesi andava al nido 5 gg su 7 con orario 8.30-17.30 (orario di ufficio!!!).

Al compimento del suo anno allora decisi di fare i turni. Potevo chiedere l'esenzione dalle notti per i primi suoi 3 anni ma come facevo se poi non avevo il treno che mi avrebbe condotto a Firenze? Il primo treno era alle 6.20 da Roma Termini e non ce l'avrei mai fatta ad attaccare alle 7. E non mi avrebbero assicurato tutte mattine.

Quindi decisi il turno avendo poi 2 giorni per godermi mia figlia di seguito. Cosi iniziai col turno...pomeriggio - mattina - notte - smonto notte e riposo. Partivo alle 9 per andare a fare pomeriggio da Fiumicino con il treno regionale, per poi prendere l'alta velocità da Roma Tiburtina.

Rimanevo a dormire a Firenze perché poi il giorno seguente avevo mattina e rincasavo a casa per le 16.30. Il giorno seguente avevo il turno di notte...quindi partivo da casa alle 16.00 per poi rincasare il giorno dello smonto notte alle 10.30/11.00. Quindi seguiva il riposo e si ricominciava!!!

Io parlo al passato ma questa storia continua ancora da più di 2 anni e chissà per quanto tempo ancora continuerà!!!

2 anni...Sembrano pochi ma sono tanti quando torni a casa ed hai una bimba che ti aspetta!

Quando la domenica che sei reperibile per il pomeriggio, perché hai fatto mattina, non puoi tornare a casa ma devi girovagare in una città che non è tua perché potresti essere chiamata! Quando non puoi fare cambi o chiedere cambi ai colleghi perché sai che quei 350 km di lontananza non ti permettono di fare favori.

Quando fai pomeriggio e sai che se stavi nella tua regione prendevi la macchina e a casa a dormire ci tornavi...invece no...fai pomeriggio e sei costretta a dormire a Firenze perché il giorno dopo rilavori e non hai i treni che ti permettono la mattina di tornare a lavoro per tempo!

Quando per ben 12 notti al mese, se non di più, neghi il bacio della buona notte a tua figlia che al telefono ti dice..."mamma torna presto domani" e sai che se stavi a Roma le notti fuori casa si riducevano a 6 perché ci stavi solo quando avevi la guardia di notte!

Voglio poter godermi i momenti che mai nessuno mi ridarà'...voglio smettere di fare questo pendolarismo fuori regione...voglio tornare a casa...voglio tornare nel Lazio!!!

Questa è la mia storia!

M.C.L.

 

Ph credit: huffingtonpost