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Torino, numero unico dell'emergenza 112. Modello organizzativo inefficace e rischioso.

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La Redazione
Pubblicato il: 03/08/2017 vai ai commenti

Comunicati StampaNurSind dal territorioPiemonte

Irrispettoso scaricare e dare colpe agli operatori sui ritardi dei soccorsi oltre che non veritiero. Il modello organizzativo di cui si è dotato la Regione Piemonte è inefficace e rischioso. La regione si assuma le proprie responsabilità'.

La Segreteria Territoriale NurSind di Torino interviene con un comunicato, in risposta alle dichiarazioni rilasciate dal Dott. De Micheli sulla vicenda che ha visto il tragico incidente nell’Alessandrino in cui ha perso la vita un bambino di 10 anni, dove si sono verificati ritardi nell’attivazione dei soccorsi. 

A seguito della denuncia da parte del sindacato dei vigili del fuoco rispetto ad un grave episodio che ha visto un ritardo nei soccorsi, rischio già denunciato solo un mese fa in una conferenza stampa congiunta con i sindacati di polizia vigili del fuoco e NurSind, rispetto alle criticità del numero unico dell'emergenza 112, restiamo allibiti dalla risposta dei vertici regionali riportati da alcuni organi di stampa, senza che si sia voluto neanche avere un confronto con chi ci lavora in questi delicati settori.

Confronto richiesto più volte.

Le direttive europee hanno lasciato piena libertà agli stati membri per l’attivazione del 112, raccomandando che i tempi del soccorso non fossero superiori a quelli del sistema precedente, un particolare che pare essere sfuggito.

Ne sono a conoscenza il Prefetto, il Sindaco, i vertici regionali, il Dottor De Micheli e l’azienda Città della Salute.

Nessuno di loro può dire: “Non sapevo” o accusare in malafede gli infermieri della Centrale 118 sul ritardo dei soccorsi; (leggendo le dichiarazioni del dott De Micheli) basterebbe analizzare i tempi di un qualsiasi intervento e moltiplicarli per il numero di richieste giunte la notte di Piazza San Carlo, una tragedia che probabilmente ad alcuni non ha insegnato nulla.

Il problema è un modello organizzativo, di cui si è dotato il Piemonte, inefficace, gravato dall’incompetenza di coloro che del nostro lavoro non sanno niente, ma sono profumatamente pagati per dirci come farlo; la riduzione delle chiamate improprie è riferita a chi sbaglia numero mentre il doppio passaggio telefonico ha aumentato tempi di attesa, il numero degli interventi, gli accessi ospedalieri effettuati dal 118 e le aggressioni a carico del personale.

Il 112 individua una cella corrispondente a svariate decine di kmq, il calcolo è facilmente eseguibile da un ragazzino delle medie ma evidentemente non da un manager; vi sono centinaia localizzazioni errate nei primi sei mesi di attività del NUE quando il miglior localizzatore a nostra disposizione (whatsapp) non è utilizzabile.

La sala operativa 118 nonostante la presenza della fibra internet nei suoi edifici, non accede alla rete, (il divieto non vale per Guardia Medica, Dirigenti e Segreterie). A questo va aggiunta la ridondanza di domande inutili imposte dai protocolli regionali che blocca meccanismi che dovrebbero essere rapidissimi.

Gli indirizzi sono trasmessi sotto dettatura: i soccorritori riportano su carta quanto disposto dalla Centrale con tempi di trenta - cinquanta secondi per allertare un mezzo quando con un sms potremmo attivarne trenta contemporaneamente e se questi sono i dati che promuovono la gestione sistema, ci dica il Dottor De Micheli cosa ci vuole per bocciarla.

Stefano Agostinis
Dirigente Sindacale NurSind 118 

Giuseppe Summa
Segreterio Territoriale NurSind di Torino