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Cyberbullismo e bullismo. Rischi per la salute mentale superiori a quelli del maltrattamento infantile

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 07/08/2017 vai ai commenti

Studi e analisi

Un fenomeno da non sottovalutare. Sul Lancet una interessante revisione di studi in follow-up sul fenomeno cyberbullismo e bullismo nell’infanzia e adolescenza, evidenziano effetti dannosi, che si ripercuotono sull’età adulta.

Negli ultimi anni sono proliferate le ricerche che riguardano il cyberbullismo, definito come il bullismo che si attua per mezzo di tecnologia elettronica. I dispositivi elettronici, come gli smartphone, sono diventati comuni, quasi il 100% degli adolescenti nei paesi ad alto reddito li usa quotidianamente e occupano molte ore al giorno per questa attività, controllando frequentemente il telefono cellulare anche centinaia di volte. Le ragazze spendono più tempo sui dispositivi e sui siti di social network rispetto ai ragazzi. 

Così i dispositivi elettronici sono usati come mezzi per attaccare, escludere o diffondere voci, pettegolezzi brutti, falsi o che tendono a ridicolizzare e svalorizzare una determinata vittima. Dopo essere stati “violentati in rete”, c’è una aumentata incidenza di suicidi, un rischio che potrebbe toccarci da vicino, oggi il cyberbullismo ha raggiunto proporzioni epidemiche, ha travalicato il confine e ciascuno può essere oggetto di bullismo.

Esistono prove convincenti che essere minacciati durante il periodo infantile e adolescenziale bambini ha una relazione causale con lo sviluppo di problemi di salute mentale anche in età adulta. In particolare: ansia, depressione, auto-lesionismo, tentativi di suicidio, ideazione suicida e in generale di salute scadente. Gli effetti negativi dell’essere minacciati sono dannosi o addirittura superano quelli del maltrattamento infantile da parte degli adulti. 

La più grande indagine di cyberbullismo e bullismo tradizionali finora è stata effettuata nel Regno Unito (The Lancet Child and Adolescent Health, Andrew K Przybylski and Lucy Bowes); e realizzata nel 2014-15 su un campione di 120.000 giovani di 15 anni in 150 differenti distretti scolastici; ed ha evidenziato tre principali risultati: 

  • Il 27% degli adolescenti hanno dichiarato di essere vittime regolari di bullismo fisico, verbale o relazionale (il bullismo “tradizionale”). 
  • Quasi tutti i nuovi casi di violenza e bullismo si sono verificati con il cyberbullismo, spesso associato insieme al bullismo tradizionale
  • Una percentuale molto più elevata di malessere mentale 5%, è stata connessa al bullismo tradizionale rispetto all’1% del cyberbullusmo.

I casi di suicidi correlati al cyberbullismo hanno ricevuto molta attenzione nei media, ma le prove empiriche indicano che sono rari rispetto a quelli legati al bullismo tradizionale o a quelle associate. L’85-90% di cyberbullismo si presenta insieme al bullismo tradizionale, di frequente il cyberbullismo è un ulteriore strumento nella “cassetta degli attrezzi” dei bulli.

I fattori sociali, scolastici e individuali legati al cyberbullismo e al bullismo tradizionale sono per lo più uguali. Il lbullismo è una strategia per accedere alle risorse, utile all’obiettivo di essere percepito dominante e potente. I bulli (che mai si suicidano) sono di solito molto popolari, socialmente esperti, insistenti nel pianificare azioni per ridurre il valore e la popolarità di altri, aumentando la propria. 

L’indagine di Przybylski e Bowes e altri ha diverse importanti implicazioni. L'associazione tra bullismo e salute mentale nelle vittime, mostra una chiara relazione dose-risposta - più spesso (a prescindere da ciò che è significativo), nei bambini o negli adolescenti. Più a lungo sono perpetrate le minacce, peggiori sono le conseguenze nella personale salute mentale.

Ogni intervento per ostacolare il bullismo e le sue conseguenze dannose sulla salute mentale delle vittime, deve includere azioni forti per ridurre il bullismo tradizionale nelle scuole, con nuovi interventi innovativi. Importante la formazione e l’apprendimento online; considerando approcci che coinvolgano professionisti di assistenza sanitaria primaria. 

 Ph:  cyberbullying.org