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Tirocini e volontariati per infermieri: gratis non è lavoro!

Giuseppe Romeodi
Giuseppe Romeo
Pubblicato il: 26/08/2017 vai ai commenti

Editoriali

La settimana appena trascorsa, può passare agli atti come quella della definitiva scissione tra gli infermieri ed il volontariato, almeno si spera.

L’”evento sentinella” relativo all’argomento, e che ha avuto un eco di risalto nazionale è quanto accaduto a L’Aquila, dove veniva proposti tirocini per infermieri in una Casa di Cura privata, con autorizzazione del Centro per l’impiego in base alla delibera Giunta Regionale Abruzzo n. 704 del 4 novembre 2014.

Sulla questione è intervenuto il Collegio IPASVI di Carbonia –Iglesias con una lettera (protocollo 416 del 23 Agosto 2017), intestata al Direttore della Casa di Cura ed al Responsabile del Centro per l’Impiego nella quale riporta “i tirocini sono finalizzati ad agevolare le scelte professionali e l’occupabilità dei giovani nel percorso di transizione tra scuola e lavoro mediante una formazione a diretto contatto col mondo del lavoro. I destinatari sono i soggetti che hanno conseguito il titolo di studio entro e non oltre i dodici mesi. I destinatari di tale tipologia di contratto sono i neo-diplomati ed i neo-laureati entro e non oltre i dodici mesi dal conseguimento del relativo titolo di studio (art 11 comma 1 Legge 148/2001)”.

Senza entrare nelle specificità del fatto, proviamo ad analizzare il contesto italiano nelle più svariate sfaccettature, scaturite da episodi e segnalazioni giunte nel tempo da tutto il territorio.

Molti, soprattutto chi ha a che fare con i colleghi giovani e neolaureati, hanno un brutto vizio: sfruttano e speculano!
Vieni a fare tirocinio nella mia clinica, ti fa punteggio” proponendo paghe/rimborso di 2-3€ orarie (se va bene …), oppure “vieni a fare tirocinio nel mio reparto, sarai avvantaggiato se esce un concorso” dice il coordinatore, che si vanta di avere il reparto pieno di “personale” mentre nelle altre UO c’è carenza, allo studente che tra tre mesi si laurea, o ancora qualche collega un po’ pigrotto che ama demandare tutto agli altri “vieni a fare tirocinio nel mio reparto, così impari, fai le giuste conoscenze e magari rimedi qualche assistenza” (badante style….), oppure “vieni a fare tirocinio in clinica, così avrai visibilità se dovessero avere bisogno”, contingenze vere e tristi che accadono anche in ospedali pubblici, dove i colleghi che fanno volontariato vengono messi in turno ad espletare assistenza e per assentarsi devono anche chiedere il permesso, vi sembrerà assurdo, ma succede anche questo!

Ma di cosa stiamo parlando? Parliamo di realtà, purtroppo vere, di dinamiche nelle quali i più “bisognosi” soprattutto i giovani neolaureati, vengono illusi e messi in sub-condizione.

Ma è proprio una ed una sola la conditio che bisogna imparare: il lavoro è una cosa, il tirocinio ed il volontariato un’altra.

Lavoro è quando si instaura un rapporto lavoro-dipendente, quando si contrattualizza, si paga regolarmente, si versano i contributi e si riconoscono tutti i diritti previo l’adempimento dei propri doveri: il resto è, spesso, illusione e sfruttamento.

L’INFERMIERE E’ UNA PROFESSIONE E DEV’ESSERE RICONOSCIUTA IN QUANTO TALE.

Conseguire la laurea, a molti è costato tanto, e non solo in termini economici: tasse, affitti, libri, materiale didattico, viaggi, trasferte in auto, treno, bus, nave, aereo, ecc … ed allora, perché accettare di lavorare gratis? La laurea non è gratis, al contrario della disconoscenza, e forse è per questo che questa è così diffusa.

Dalle segnalazioni che giungono dal territorio nazionale, si evince che il fenomeno è largamente diffuso, e purtroppo sono spesso colleghi infermieri che gestiscono Case di Cura private o UO in ospedali e cliniche a proporre questo tipo di “rapporti”.

Impariamo a dire no, a segnalare o addirittura denunciare, chi spaccia il lavoro gratis per un guadagno, sfruttando il prossimo. Bisogna fare un distinguo e discernere. Perché in questo tipo di situazioni, l’unico guadagno che ci sia, è quello di chi “campa” sul lavoro altrui.

Concludiamo così, se lavori gratis:

-          Stai dicendo che il tuo lavoro non vale per quanto ti pagano: niente

-          Stai dicendo che vali per quanto ti viene riconosciuto: niente

-          Stai dicendo che chi viene pagato per quello che tu fai gratis forse è un ladro

-          Stai accrescendo ricchezza e potere di chi ti sfrutta

-          La prossima volta, forse, dovrai pagare per avere il privilegio di lavorare

Piuttosto che lavorare gratis, usa quello stesso tempo per riposare, studiare, per formarti, così sarai più preparato e riposato per la prossima volta che ti offriranno un LAVORO PAGATO!