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Forlì. Infermiere fuori servizio interviene e salva un uomo in arresto cardiaco in strada.

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La Redazione
Pubblicato il: 01/09/2017 vai ai commenti

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La "catena della sopravvivenza" ha funzionato, spiega il dottor Galvani, primario di Cardiologia del Presidio Ospedaliero Morgagni di Forlì, ogni anno, 40-50 persone in media vengono colpite da arresto cardiaco.

Quando la "catena della sopravvivenza per  il trattamento dell'arresto cardiaco  " e la generosità di un infermiere fuori servizio salvano la vita di un uomo.

Martedì mattina Massimo Balzani stava guidando  la sua auto quando, improvvisamente, ha avuto un malore. E' riuscito a fermare  il veicolo e ha perso subito conoscenza.

"Dietro al veicolo di Balzani - raccontano i colleghi - c'era un'auto guidata da un infermiere fuori servizio, Renzo Soldatelli, che gli ha immediatamente praticato le manovre rianimatorie, come da linee guida IRC , fino all'arrivo dell'ambulanza.

Soldatelli lavora presso l'U.O di Endoscopia Digestiva dell'Ospedale di Forlì, ma ha sempre frequentato i corsi BLS (Basic Live support) che l'Ausl Romagna fa frequentare periodicamente agli operatori, garantendo una preparazione aggiornata e indispensabile in queste situazioni.

Il signor Balzani era in arresto cardiaco e sarebbe sicuramente morto se non gli fossero state praticate immediatamente queste manovre da Soldatelli.

L'ambulanza ha portato il paziente all'ospedale di Forlì, in Emodinamica, dove è stato trattato ed è attualmente ricoverato ".

"Il risultato del trattamento dei pazienti con  arresto cardiaco, soprattutto quando causato da  infarto miocardico ,  è determinato dall'azione coordinata di tutti gli operatori sanitari coinvolti - commenta il dottor Marcello Galvani, direttore della U.O. di Cardiologia di Forlì - Dal 118, che garantisce la defibrillazione precoce intervenendo nei tempi più adeguati, all'Emodinamica, per l'immediata riapertura della coronaria occlusa, alla terapia intensiva cardiologica che assicura il supporto emodinamico e la protezione cerebrale, mediante la tecnica dell'ipotermia.

Devo sottolineare che la svolta in questi casi è rappresentata dal fatto che viene effettuata l'angioplastica anche in pazienti in coma.

L'applicazione sistematica dell'ipotermia terapeutica è in grado di raddoppiare il numero di pazienti che, sopravvivendo all'evento, escono dall'ospedale senza importanti esiti neurologici."

"Questi risultati possono essere ottenuti solo attraverso una formazione costante e ripetuta degli operatori sanitari - conclude Galvani - Per quanto

riguarda Balzani si è risvegliato ed è ancora in prognosi riservata"

Sentito e immediato il ringraziamento della famiglia a Soldatelli e a tutti gli operatori coinvolti nel soccorso,  attraverso le parole della dottoressa Patrizia Grementieri, la cugina:

"La famiglia di Massimo Balzani  ringrazia pubblicamente  l'infermiere Renzo Soldatelli  per la professionalità e la competenza dimostrate nel prestare immediato soccorso, fuori servizio e in ambito extraospedaliero, al proprio parente colpito, in strada, da infarto.

L'aver praticato tempestive manovre rianimatorie di base ha dimostrato una grande devozione alla propria professione, strappando Massimo ad un esito sicuramente nefasto.

Ringrazia anche tutto il personale medico infermieristico e tecnico dello U.O. di Emodinamica di Forlì e l'équipe del 118 che lo ha soccorso e trattato successivamente."

 

Photo Credit e fonte: Web