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Picc e Midline: è italiano il primo manuale a livello mondiale

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 04/09/2017 vai ai commenti

AttualitàNursing

E’ italiano il manuale pratico dedicato ai Picc e Midline. Il manuale, unico su scala mondiale “Manuale GAVeCeLT dei Picc e dei Midline”, è stato scritto da Mauro Pittiruti- dirigente medico della Chirurgia d'Urgenza al Policlinico Gemelli e docente dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma – e Giancarlo Scoppettuolo- consulente infettivologo e docente nelle medesime strutture, figure di riferimento a livello mondiale sotto il profilo scientifico e didattico per quanto riguarda questi due dispositivi.

(da Doctor33)

Negli ultimi anni si è assistito ad una straordinaria diffusione dell’uso dei PICC( accessi venosi centrali ad inserzione periferica) e dei Midline (accessi venosi periferici lunghi), che sempre più frequentemente sono oramai di competenza infermieristica.

La diffusione dei due dispositivi, ha, per così dire, riqualificato il ruolo degli infermieri, che da gestori sono passati a propositori e guardiani dell’appropriatezza della procedura.

Negli ultimi anni abbiamo visto nascere, da nord a sud dello stivale, dei veri e propri team infermieristici: l’introduzione dei Picc non può essere ad opera di uno solo, ma l’algoritmo da adottare prevede la costituzione di una vera e propria squadra di impiantatori esperti.

Il manuale, che verrà tradotto in inglese, spagnolo e portoghese, riempie un vero e proprio vuoto editoriale in merito.

Il Volume è suddiviso in tre parti: indicazioni, inserzione e gestione, dove sono definiti gli standard internazionali.

La diffusione dei due dispositivi, è data dal fatto, che proprio a livello internazionale, sono riconosciuti come accessi a medio e lungo termine sicuri ed efficaci.

Questi sono diventati l’opzione prima quando si tratta di somministrare antibiotici, chemioterapici, terapia parenterale, monitorare parametri ematici, sia in ambiente ospedaliero che extraospedaliero.

Le minori complicanze, lo rendono sicuro più della puntura venosa centrale:

  • nessuna complicanza meccanica come l’emo-pneumotorace

  • minor rischio di trombosi venosa centrale

  • minori complicanze infettive, per le caratteristiche del sito di inserzione (terzo medio della parte superiore del braccio), a bassa concentrazione batterica

  • può essere utilizzato in maniera discontinua senza aumentare il rischio di complicanze ostruttive o infettive.