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Torino. Fallito il tentativo di conciliazione innanzi al prefetto. NurSind: pronti alla mobilitazione

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La Redazione
Pubblicato il: 05/10/2017 vai ai commenti

Comunicati StampaNurSind dal territorioPiemonte

Infermieri pronti a manifestare nelle prossime settimane in tutti gli ambiti territoriali e operativi attraverso tutti gli strumenti di lotta consentiti.

In seguito alla proclamazione della stato di agitazione, il Coordianamento Regionale NurSind Piemonte, nella giornata del 4 Ottobre, ha incontrato i rappresentanti della Regione innanzi al Prefetto di Torino, esprimendo, nella stessa sede, molta preoccupazione per il costante e cronico depauperamento di personale infermieristico nei reparti dei presidi ospedalieri della Regione.

Abbiamo chiesto a tale proposito - dice il Coordinatore Regionale NurSind Piemonte, Francesco Coppolella -  che il rapporto infermiere/pazienti risponda a quelli che sono gli standard europei e quelli indicati dalla federazione dei collegi Ipasvi al fine di garantire la sicurezza dei cittadini utenti e nello stesso tempo quella dei professionisti che erogano l'assistenza.

( 1:6 per le medicine e le chirurgie )-( 1:4 per le terapie sub intensive )-( 1:2 per terapie intensive )

Si è fatto rilevare l'assoluta necessità di stabilire criteri omogenei ed uniformi, - continua Coppolella - che tengano conto delle complessità e delle specificità, per stabilire il fabbisogno di personale infermieristico anche attraverso l'utilizzo di strumenti scientifici come alcuni studi di rilevanza internazionale.

Oggi, le Aziende della Regione Piemonte non sono dotate di nessuno strumento idoneo e condiviso per farlo, l'unico parametro sono i tetti di spesa che ricordiamo essere rimasti invariati con l'impossibilità di avere personale in più.

Quasi nessuna azienda, in barba alla DGR Regionale, - prosegue - ha effettuato un piano triennale del fabbisogno di personale e laddove si è provato a  fare , non è dato sapere quale sia lo strumento utilizzato per calcolarlo.

Si è illustrato ai rappresentanti della Regione Piemonte come a pagare il prezzo di questa carenza siano gli stessi infermieri, chiamati a rispondere  alle assenze attraverso  l'abuso improprio di istituti contrattuali come la pronta disponibilità, come lo straordinario e il non rispetto delle norme europee sull'orario di lavoro.

Solo per garantire il rispetto della norma indicata servirebbero oltre 1000 infermieri.

La Regione, e d'altro canto le Aziende non tengono inoltre in nessun modo conto che l'età media della categoria infermieristica e di quasi 50 anni e che la percentuale di limitazioni funzionali e di circa il 25 % e che tale dati devono essere considerati elementi imprescindibile per qualsiasi calcolo del fabbisogno di personale.

E' assolutamente fondamentale - dice coppolella - che al personale ultra cinquantenne che ne faccia richiesta , venga concesso l'esonero dai turni notturni.

Inoltre si è discusso sulla questione dell'emergenza.  Presto, ci ritroveremo ad affrontare nuovamente le problematiche e le criticità del sovraffollamento dei Pronto soccorso.

La Regione aveva promesso e parlato di un piano di emergenza regionale che non abbiamo visto. Continueremo a vedere barelle, attese interminabili, ambulanze ferme con responsabilità che ricadranno sul personale.

A tale proposito c'è da sottolineare - afferma - come questa Regione e di conseguenza le Aziende  non hanno ancora previsto, come invece avrebbero dovuto fare, quale sia il numero di personale necessario per far fronte allo sbandierato potenziamento del territorio, assistenza primaria e case della salute, proprio per far fronte alle richieste improprie nei pronto soccorso.

Siamo contro la chiusura dell'ospedale oftalmico di Torino - afferma coppolella - e abbiamo infatti chiesto la modifica della dgr che di fatto lo chiude.   

Assente al confronto la parte politica della Regione nella persona dell'Assessorato alla Sanità che neanche ci ha degnato di una nota, rispetto alla sua assenza. Dimostrazione di poco rispetto verso una organizzazione che pur rappresenta alcune migliaia di professionisti infermieri.

Rispetto che non è stato dato neanche ad una professione che in tutti questi anni di blocco del turn over sta facendo funzionare con grandi sacrifici i servizi dei nostri presidi ospedalieri. Sui temi trattati non sono giunte risposte soddisfacenti dalla parte tecnica della Regione.

Per questi motivi. - conclude - il Coordinamento regionale NurSind Piemonte, ha deciso di intraprendere tutta una serie di iniziative di mobilitazione della categoria infermieristica attraverso manifestazioni e presidi in ogni ambito territoriale e di presidio.