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Gli infermieri spagnoli costretti ad emigrare. In Spagna come in Italia non si assume più.

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 08/10/2017 vai ai commenti

Estero

Gli infermieri spagnoli costretti ad emigrare per poter lavorare. Quella che sembrava un’isola felice non lo è davvero in fondo.

(Da Mundo Sanitario)

Il problema dell’occupazione sembra essere comune a tutti i Paesi del Sud dell’Europa, quei Paesi che la crisi ha messo in ginocchio.

Italia ed adesso Spagna formano professionisti, costretti ad esportare altrove la qualità della loro formazione.

E’ quanto emerge da un sondaggio condotto da EURES: il flusso di infermieri spagnoli si sta spostando verso Germania, Finlandia, Regno Unito, Svezia o Danimarca.

Sono queste ultime le nazioni in cui la crisi economica si è avvertita di meno e che hanno un rapporto infermieri per abitante nettamente maggiore.

Se infatti in Spagna per ogni 1000 abitanti nel 2014 il rapporto infermieri era di 5,2, in Finlandia era 14,1; in Germania 13,1; in Danimarca 16,5 e nel Regno Unito 8,2 (Dati Ocse).

Questo, secondo SATSE è la conferma che in questi Paesi hanno ben chiara l’importanza dell’assistenza infermieristica e di aumentare in quest’ottica la quantità del personale, beneficiando di quella che è la formazione qualificata degli infermieri spagnoli, migliorando i loro sistemi sanitari.

Protesta l’Unione degli infermieri, che ha avanzato diverse proposte per aumentare i posti di lavoro, tra cui, ridurre a 35 ore settimanali l’orario lavorativo.

Spagna o Italia, è un stillicidio di professionisti che se ne vanno, portando altrove competenze e qualifiche che farebbero dei nostri sistemi sanitari delle vere e proprie eccellenze; ed invece una politica economica scellerata sta distruggendo la sanità pubblica, costringendo le nostre giovani risorse ad emigrare.

 

Ph credit: dalweb