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Donazione del Sangue in Campania solo 9 centri raccolta. C’è il monopolio AVIS

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 09/10/2017 vai ai commenti

AttualitàCampaniaNurSind dal territorio

Sono centinaia i centri di raccolta AVIS distribuiti uniformemente e capillarmente in ciascuna Regione, tranne che in Campania dove ce ne sono solo 9, per questo la sanità campana spesso è costretta a importare sangue dalle altre regioni.

Una inchiesta della trasmissione “Le Jene” andata in onda domenica 8 ottobre e ripresa dal Il mattino di Napoli, ha messo in luce gravi problemi nella gestione dei centri raccolta AVIS in Campania.

Ogni Regione italiana ha convenzioni con l’Associazione Volontari Italiani del Sangue (AVIS), una associazione ONLUS, senza scopo di lucro, che si occupa di promuovere la donazione gratuita e volontaria  del sangue nella cittadinanza e di garantire una adeguata disponibilità di emocomponenti sicuri per i centri trasfusionali afferenti alle strutture del SSN.

 

Capirne le motivazioni è arduo, ci prova il giornalista delle Jene, Ismaele La Vardera che intervista, l’ex Presidente AVIS Campania Leonardo De Rosa, che dichiara problemi esclusivamente burocratici.

 

Molto diffuse, invece in Campania per reperire sangue, le stazioni mobili di raccolta, le  auto-emoteche, che si spostano nei centri popolosi del territorio campano. Le videoregistrazioni dell’inchiesta, mostrano lacune e omissione di regole definite da precise leggi nazionali nella raccolta sangue. A Napoli di fronte alla Stazione Centrale, è stata consentita la donazione di sangue ad un ragazzo che aveva eseguito un tatuaggio 3 mesi prima, la normativa specifica un’attesa di almeno 4 mesi e ammesso anche un giovane privo del documento d’identità.

 

I vertici dell’AVIS Campano, Napoli 3, Napoli 5  e Avellino sono tutti riconducibili alla famiglia dell’attuale Presidente Raffaele Pecora, i suoi figli  Pasquale e Luca sono rispettivamente vicepresidente nazionale dell’AVIS e presidente dell’AVIS di Ercolano. Il cognato di Pasquale Pecora, Nicola D’Alessio, è presidente dell’AVIS di Casoria.

La Jena La Vardera riesce a intercettare Pasquale Pecora (vicepresidente nazionale dell’AVIS), e lo pressa sul caso di monopolio e su eventuali opportune dimissioni:…Parlerò col Presidente della situazione specifica che mi riguarda e delle possibilità delle mie dimissioni». «Quindi gli dirai che ti vuoi dimettere?», incalza La Vardera. «Sì», è la risposta di Pecora.

 

Sulla spinosa questione, il Senatore di Forza Italia Franco Cardiello, ha presentato al parlamento due interrogazioni, chiedendo al Ministero della Salute  una ispezione per fare luce su questo monopolio e sulle difficoltà nel rilasciare autorizzazioni a nuovi centri raccolta. Ad oggi nessuna risposta.

 

 Ph credit: La Stampa