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GB. Operatori sanitari, 1su 3 non si vaccina. Adesso dovranno renderne conto al datore del lavoro

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 16/10/2017 vai ai commenti

AttualitàEstero

Gli operatori sanitari che rifiuteranno di vaccinarsi, dovranno portare al datore di lavoro una “giustificazione formale” che espliciti le motivazioni del rifiuto.

Ai medici ed infermieri inglesi è stata inviata una lettera, nella quale si specifica che chiunque rifiuti di vaccinarsi dovrà renderne conto al datore di lavoro, che terrà traccia del rifiuto.

L’NHS pensa così di aumentare il numero dei pro vax in previsione dell’epidemia influenzale in arrivo.

C’è da sottolineare come in Inghilterra non vi sia nessun obbligo alla vaccinazione, ma solo raccomandazioni, prevenzione ed informazione.

Inoltre quest’anno l’NHS renderà inoltre disponibili un certo numero di vaccinazioni gratuite a centinaia di migliaia di care givers casalinghi (per una spesa di circa 11 milioni di euro) e per i bambini in età scolare di età 8-9 anni (in aggiunta a quelli di 1-3 anni) e altri gruppi vulnerabili.

Un maggior numero di servizi ostetrici offrirà la vaccinazione alle donne in gravidanza, mentre medici di famiglia e farmacie saranno pagati per vaccinare persone con obesità patologica.

L’obiettivo di questa espansione del programma vaccinale è di arrivare ad una copertura di 21 milioni di soggetti nei gruppi target per questa stagione.

 

E gli operatori sanitari italiani?

 

Nessun obbligo per medici ed infermieri italiani, vista la difficoltà a reperire i fondi nella Legge di Bilancio, per loro resta solo l’obbligo, entro tre mesi dalla entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge, di presentare alle aziende sanitarie presso cui prestano servizio, una dichiarazione comprovante la situazione vaccinale.

 

Fonte; QS

Ph credit: Forlìtoday