Iscriviti alla newsletter

Sanità e corruzione: gli infermieri tra i corruttori del sistema sanitario

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 18/10/2017 vai ai commenti

Attualità

Ci sono anche gli infermieri tra gli operatori sanitari che operano nell’illegalità, perpetrando azioni corruttive: a rivelarlo l’Istat che ha fatto il punto sulla corruzione in Sanità, nella quale sono coinvolte il 9,7 % delle famiglie.

(da Quotidiano Sanità)

Le domande dell’indagine rivolte agli intervistati sono state:

 

  • E’ mai capitato a lei o a qualcuno dei familiari che vivono con lei, quando avete avuto bisogno di fare una visita medica, un accertamento diagnostico, un ricovero o un intervento che, per ottenere o velocizzare il servizio o per assisterla, un medico, un infermiere o qualcun altro del personale sanitario, vi abbia fatto capire, vi abbia suggerito o vi abbia chiesto, direttamente o tramite altre persone denaro extra, un regalo o altri favori?

     

  • E vi è mai capitato che, in un una struttura sanitaria pubblica, un ginecologo, un’ostetrica, un chirurgo, un anestesista vi abbiano chiesto denaro per assistervi o operarvi?

 

Del 9,7%, il 5,5 % negli ultimi tre anni, ha ricevuto la richiesta di fare una visita a pagamento in uno studio privato, prima di poter accedere ad un servizio pubblico.

Anche se l’episodio nello specifico non rappresenta il fenomeno corruttivo nel senso stretto del termine, l’essere indotti a pagare fa parte della Corruption in senso esteso.

 

Chi è di solito il Corruttore?

A chiedere il denaro in cambio di “favori”, nel 69% dei casi è un medico (il primario nel 22%), nel 10,9 %un infermiere, nel 19,6% dei casi riguarda altro personale sanitario e nel 11,1% riguarda il personale non sanitario.

 

L’oggetto di scambio è di solito il denaro, seguono i favori, le nomine, regali e privilegi.

 

La corruzione è più frequente in Abruzzo (4,7%) e in Campania (4,1%). A tal proposito l’Istat evidenzia che la richiesta di effettuare una visita privata prima del trattamento nella struttura pubblica è elevata in Puglia (20,7%), Basilicata (18,5%), Sicilia (16,1%) e Lazio (14,4%). La richiesta di tangenti o favori in cambio di benefici assistenziali è invece sensibilmente superiore al dato medio nazionale (2,7%) in Molise (11,8%), Puglia (9,3%), Campania (8,8%) e Abruzzo (7,5%).

 

Quello che amaramente emerge è che la denuncia non interesserebbe a nessuno, anzi la corruzione diventa un modo per ottenere il diritto che diventa privilegio, la corruzione è utile e normale.

 

Ph credit: nonsprecare