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Il Coordinatore infermieristico. In un team è lui il motore propulsore del cambiamento?

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La Redazione
Pubblicato il: 13/11/2017 vai ai commenti

Nursing

Di Michela Cavallin

Il coordinatore riveste oggi la figura del timoniere con a bordo i vogatori sulla propria barca è l’allenatore della squadra, una figura centrale anche se non legata direttamente all’assistenza.

Occupa una posizione di autorità formalmente conferita e riconosciuta, ha l’autorità di far mettere in atto le sue decisioni ma soprattutto è responsabile della pianificazione,  impara a sostenere il personale nel percorso di realizzazione di cambiamento di un processo utilizzando meccanismi operativi coerenti e fornendo stimoli intellettivi che incoraggiano la creazione e l’adozione di comportamenti nuovi.

 

Chi è il Coordinatore

“L’ Efficacia di un'  azione è  massima se è  vantaggiosa per il singolo e per il gruppo

teoria di J.F Nash (1949 Priceton)

 

Viene definito coordinatore colui che ha un ruolo guida ovvero che dirige l’attività di altre persone al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Nell’ambito dell’assistenza infermieristica, il coordinatore esercita il proprio ruolo attraverso l’assunzione continua di decisioni riguardanti la gestione delle risorse infermieristiche e di supporto.

Da ciò si evince che le sue responsabilità vengono collegate, più che all’assistenza infermieristica diretta , alla risoluzione di problemi complessi per poter raggiungere obiettivi assistenziali e manageriali elevati.

Facendo brevemente una disamina inerente le disposizioni normative infermieristiche ed i loro principali contenuti  dal 1991 ad oggi, possiamo ricordare come il nostro esercizio professionale si sia evoluto velocemente e come ad oggi debba rispondere di alcune logiche fondamentali che sono:

logica dell’identità e dell’appartenenza, dell’integrazione, della diversità, dell’evidenza, dell’eticità e della responsabilità. La legge del 1 febbraio 2006 n.43:  “Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitativa, tecnico-sanitarie e della prevenzione e delega al Governo per l’istituzione dei relativi ordini professionali”  sancisce l’affidamento delle funzioni di coordinamento a coloro che siano in possesso dei seguenti requisiti:

  • Master di primo livello in management o per le funzioni di coordinamento nell’area di appartenenza , rilasciato ai sensi dell’art 3, comma 8, del regolamento di cui al decreto del ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n.509, e dell’articolo 3, comma 9, del regolamento di cui al decreto del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca 22 ottobre 2004, n. 270, Esperienza almeno triennale nel profilo di appartenenza. Il certificato di abilitazione alle funzioni direttive nell’assistenza infermieristica, rilasciato in base alla pregressa normativa, è valido per l’esercizio della funzione di coordinatore.

Il coordinamento viene affidato nel rispetto dei profili professionali, in correlazione agli ambiti ed alle specifiche aree assistenziali, dipartimentali e territoriali. Le organizzazioni sanitarie e socio-sanitarie, pubbliche e private, nelle aree caratterizzate da una determinata specificità assistenziale, ove istituiscano funzioni di coordinamento ai sensi del comma 2, affidano il coordinamento allo specifico profilo professionale.

Si definisce quindi l’infermiere coordinatore colui che ha acquisito avanzate competenze professionali (gestuali, comunicative ed intellettive) per lavorare in qualunque ambito operativo in cui è necessario gestire, pianificare, realizzare, monitorare e valutare strategie assistenziali infermieristiche globali, continue, tempestive, intensive e di alta qualità in situazioni complesse.

La puntuale definizione delle competenze non è solo una necessità degli infermieri, infatti la Direttiva emanata dal Dipartimento delle Funzione Pubblica il 13 dicembre 2001 sostiene chetutte le organizzazioni per gestire il cambiamento e garantire un elevata qualità dei servizi devono fondarsi sulla conoscenza e sulla competenza” che devono essere possedute ma anche certificate.

La mappa delle competenze esprime il patrimonio delle conoscenze e delle capacità acquisite dal professionista lungo tutto l’arco della vita lavorativa  infatti questa metodica  risiede nella capacità di mobilizzare selezionare, integrare e combinare “ i saperi” per garantire elevate prestazioni in uno scenario in continuo cambiamento e in situazioni specifiche di elevata complessità. Il coordinatore infermieristico deve avere caratteristiche tipiche di una posizione manageriale che sono:

  • capacità strategiche (saper decidere rischiando). Assumersi le responsabilità di ogni decisione rispondendo di sé e dei propri collaboratori, proporre azioni e realizzarle, avere sensibilità economica per misurare correttamente probabili costi e ricavi di ogni investimento, ricercare la responsabilità.
  • Capacità relazionali (saper negoziare e gestire conflitti) Saper motivare i collaboratori creando coinvolgimento e partecipazione a gli obiettivi del gruppo, saper delegare compiti e responsabilità dando fiducia e volendo lo sviluppo dei collaboratori.
  • Capacità operative Sapere il proprio mestiere tecnico, comandare e farsi obbedire, saper programmare e programmarsi, saper lavorare duro.

In sanità sono state effettuati numerosi cambiamenti legislativi e molti altri ne  saranno ancora fatti, penso sia molto difficoltoso cambiare. Rinnovarsi richiede l’identificazione da parte di noi professionisti nella maschera che ogni giorno portiamo.  Ancora oggi, nonostante si parli di professionisti  ci sono ancora dei colleghi che si identificano in  bravissimi esecutori o in  piccoli medici. Cambiare richiede tempo e volontà, molti di noi stanno scalando montagne altissime per avere un riconoscimento professionale e per far vedere che gli infermieri non sono solo manualità ma anche mente.

Uno dei primi cambiamenti al quale dobbiamo andare incontro è sicuramente quello di saper condurre il gruppo alla realizzazione degli obiettivi.   In questo il Coordinatore ha  un ruolo cruciale, è il perno centrale per la motivazione del gruppo, e con un atteggiamento rivolto all’efficacia e all’efficienza, riuscirà sicuramente a condurre il gruppo verso l’ampliamento dei propri interessi e, a condividere la Mission, parola ancora lontana alla linea.

Bibliografia

  • Calamandrei C, Orlandi C. La dirigenza infermieristica ; McGraw-Hill Companie s  Milano 2008
  •     Alvaro R, Brancato T, Stievano A, EdiTEST. Esercizi. Laurea      specialistica in infermieristica/ostetricia. Napoli 2009  pg 415-416.
  1. Marra F, Le funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie. Aspetti contrattuali e management  F. Angeli . Milano 2011.

 

SITOGRAFIA

 

 

 

Anno

Disposizione Normativa

Principali Contenuti

1991

D.MURST 2/12/1991

LA FORMAZIONE INFERMIERISTICA DIVENTA UNIVERSITARIA

1992

D.LGS 30/12/1992 n.502 modificata con Dlgs 15 novembre 1993 n.517

Individuazione dei profili delle professioni sanitarie.

Definizione dei relativi ordinamenti didattici.

Requisito di ammissione al corso per infermiere professionale il possesso del diploma di maturità quinquennale

1994

DM 14/9/1994 n.739 regolamento concernente l’individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’infermiere GU n.6 del 9/01/1995

Individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’infermiere.

1999

IPASVI codice deontologico”testo approvato dal comitato centrale federazione nazionale collegi ipasvi febbraio 1999

Nuovo codice deontologico per l’infermiere

1999

L.26/2/1999 n.42 disposizioni in materia di professioni sanitarie,GU 2/03/1999 n.50

Abolizione del mansionario

Abolizione della denominazione di professione sanitaria

Equipollenza dei titoli conseguiti con la precedente normativa

1999

D.MURST 3/11/1999 n.509 regolamento recante norme concernenti l’autonomia didattica degli atenei

Istituzione della laurea di 1 e 2 livello, dei master di 1 e 2 livello,dottorato di ricerca

 

 

 

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