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Infermieri. No al ruolo di Direttore Socio Sanitario. L’interrogazione di FI alla Lorenzin

Torna alla ribalta Flavio Paoletti, infermiere, che un anno fa era stato protagonista delle pagine delle testate di informazione infermieristica, perché primo Direttore Socio-sanitario in Italia.

Oggi si torna a parlare della carica di Paoletti, o meglio si torna a parlare del ruolo di Direttore Socio Sanitario, che a detta della Deputata, Savino Sandra (FI), tale carica non può essere conferita ad un infermiere e dovrebbe essere solo riservata alla dirigenza medica.

Nell’interrogazione con data 17 novembre, la Savino ribadisce che l’incarico, che “sembra” avere carattere clinico- assistenziale dovrebbe essere riservato alla sola dirigenza del solo ruolo medico, escludendo la possibilità di conferimento ai dirigenti delle professioni infermieristiche.

Chiede quindi al Ministro della Salute di rivedere e stringere i requisiti procedurali per l’accesso all’incarico di Direttore Socio Sanitario.

 

La deputata, cita chiaramente la Legge regionale del Friuli Venezia Giulia n. 17 del 16 ottobre 2014, ovvero “Riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del Servizio Sanitario Regionale e norme in materia di programmazione sanitaria e sociosanitaria”, e per tale motivo dovrebbe sapere che non c’è niente di difforme nella nomina di un infermiere a Direttore Socio Sanitario, in quanto da questa emerge chiaramente che:

  • coordinatore sociosanitario è nominato dal direttore generale, previo parere della Conferenza dei sindaci di cui all'articolo 13, da esprimersi entro dieci giorni dalla formale richiesta, ed è individuato preferibilmente tra il personale appartenente alla dirigenza degli enti del Servizio sanitario regionale o a quella dei servizi sociali dei Comuni, che abbia acquisito competenze o maturato esperienze per almeno cinque anni nei settori sociale o sociosanitario;

il coordinatore sociosanitario può essere altresì individuato tra personale laureato diverso da quello indicato al primo periodo del presente comma, purché in possesso delle medesime competenze ed esperienze;

 

Quanto esprime la legge non esclude il personale infermieristico laureato con esperienza e competenze, da nessuna parte è scritto che il ruolo debba essere affidato ad un dirigente medico.

La richiesta della deputata è quanto meno discutibile e priva di fondamento e contravviene alla legislazione regionale da lei stessa citata.