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Pagelle impiegati statali. Saranno i cittadini a dare i voti ai dipendenti. Rivoluzione nella PA. I dettagli.

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 11/12/2017 vai ai commenti

AttualitàLeggi e sentenze

Le pagelle di impiegati e dirigenti pubblici sono al giro di volta. La Riforma Madia ha messo in moto una vera e propria rivoluzione nella Pubblica Amministrazione e, da Gennaio 2018 si cambia registro: le pagelle saranno più stringenti ed attendibili, mettendo fine ai premi a pioggia, ad essere valutato sarà il rendimento personale e la performance del servizio.

 

Quanto sono gli Statali in Italia

Gli Statali in Italia sono 3milioni 257mila, con una età media di 50 anni.

Dal 2007, sono stati 237mila i dipendenti tagliati, -il 5%.

 

Cosa cambia?

Entro fine anno arriveranno le linee guida che permetteranno alle aziende ed agli Enti, di mettere in atto le nuove modalità di valutazione.

Sui siti delle amministrazioni saranno online le rilevazioni “di customer satisfaction”, ossia il grado di soddisfazione ottenuto per il servizio, e potranno attivare il sistema di valutazione degli utenti.

Sì, perché a giudicare i dipendenti e dirigenti statali saranno i cittadini e l’ OIV, Organismo Indipendente di Valutazione.

Quest’ultimo già esistente dai tempi della legge Brunetta, non è stato fino ad adesso efficace, perché composto fondamentalmente dai dirigenti della stessa amministrazione, senza garanzia di meritocrazia, e che ha promosso tutti indistintamente.

Con la Riforma Madia, le amministrazioni dovranno scegliere i valutatori da un elenco nazionale, del quale faranno parte figure con determinati requisiti, di cui il più importante è la “Incompatibilità”: l’amministrazione non potrà farsi giudicare dai propri dirigenti.

Ad essere valutati saranno:

  • la performance del servizio, secondo gli obiettivi indicati da Palazzo Chigi e dalle amministrazioni

  • la performance individuale, secondo il vademecum dei “comportamenti dei dipendenti pubblici, redatto dalle amministrazioni.

 

 

Da il Messaggero

Ph credit: studiocataldi