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Il 20-30 per cento dei malati di cancro muore per malnutrizione. Quale il ruolo dell’infermiere nelle linee di indirizzo e cosa prevedono

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 16/12/2017 vai ai commenti

AttualitàNursing

Lo stato nutrizionale nei pazienti oncologici è fondamentale, lo testimonia il fatto che il 60-70% di loro è malnutrito ed il 20-30% dei pazienti oncologici muore per le conseguenze del malnutrizione.

La frequenza e la gravità della perdita di peso variano, toccando punte elevate, a seconda del tumore:

  • L’80% dei pazienti con tumore al tratto gastrointestinale superiore
  • Il 72% dei pazienti con tumore al pancreas
  • Il 69% dei pazienti con tumore esofageo.

La malnutrizione uccide e condiziona l’efficacia dei trattamenti farmacologici e chirurgici; numerosi studi hanno confermato che lo stato nutrizionale intacca l’adesione alla terapia e la prognosi della patologia.

Prevenire la perdita di peso riduce la tossicità della chemioterapia, migliora la sensibilità delle cellule neoplastiche al trattamento, rafforza il sistema immunitario, diminuisce la frequenza dei ricoveri, previene la depressione e le complicanze post-operatorie.

Il problema nutrizionale però non può e non deve essere considerato un effetto collaterale della malattia inevitabile, perché si può prevenire ed è reversibile se, l’approccio è tempestivo ed è integrato alle cure oncologiche.

Volte dunque ad intervenire il prima possibile, sono le Linee di indirizzo sui percorsi nutrizionali del paziente oncologico, approvate in Conferenza Stato- Regioni, che hanno l’obiettivo di ridurre lo stato di malnutrizione, favorendo così il processo di guarigione.

 

Cosa prevedono le linee guida

 

  • Screening nutrizionale del paziente da attuare in nella fase diagnostica e terapeutica, a intervalli regolari ripetuti nel tempo. Il controllo attento in ogni fase della malattia è fondamentale per rilevare qualsiasi mutazione dello stato nutrizionale, spesso legato alla terapia o all’evoluzione della malattia. Nel processo di valutazione, così come il tutto il percorso è importante l’approccio multidisciplinare, che coinvolga:

a)  L’oncologo

b)  Il medico nutrizionista, valuta lo stato nutrizionale del paziente, definisce il piano nutrizionale

c)  Il personale dietista, collabora alla stesura del piano nutrizionale e ne controlla l’aderenza

d)  L’infermiere territoriale, attua la terapia nutrizionale prescritta, controlla e gestisce gli accessi enterali e parenterali, previene le complicanze locali, gestisce i presidi ed addestra le persone addette alla cura del paziente. Compila la cartella infermieristica a cura la tenuta della cartella clinica a livello domiciliare.

e)  Il farmacista, collabora con il medico nutrizionista alle formule nutrizionali personalizzate, fornisce i presidi e le attrezzature necessarie

f)   Lo psicologo

g)  Il MMg.

 

 

  • Definizione del piano nutrizionale, che deve contenere il tipo di supporto nutrizionale necessario, la modalità di somministrazione, i presidi da utilizzare per il sostegno nutrizionale ed i tempi del conseguimento dei risultati per eventuali correttivi

 

  • Programmazione followup, che prevede dei tempi di verifica, coinvolgendo tutte le figure dell’equipe multidisciplinare.

 

In tutto il percorso nutrizionale, è necessaria la creazione di Reti territoriali integrate con le reti già esistenti della terapia del dolore e delle cure palliative.

 

da Quotidiano Sanità

ph credit: dott. Francesco Pepino Biologo Nutrizionista