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Milano. Accorpamento Ospedali S.Carlo e S.Paolo. NurSind: in gioco la sanità pubblica.

Nella giornata di ieri 20 Dicembre, sotto il palazzo della Regione Lombardia, si è svolta l’Assemblea presidio della RSU dell’ASST dei SANTI che comprende gli Ospedali San Carlo e San Paolo di Milano.

I due Ospedali per effetto della nuova riforma regionale dovrebbero essere accorpati. I due Ospedali sono molto dissimili fra loro, il San Paolo è un polo universitario e ad esempio ospita anche una struttura carceraria, mentre il San Carlo no. I due presidi hanno quindi storie diversissime e quindi anche tutto ciò che ne consegue, fondi e relativi bilanci, reparti, strutture, personale.

Pensare di accorpare due entità diverse fra loro, senza prima fare un’accurata ricognizione riguardo a quanto detto fin qui, è stato un errore incredibile. L’unico pensiero a monte, sembra essere stato quello del “taglio delle spese”. Inevitabilmente questo si è rivelato un flop ed ora la matassa si è ingarbugliata ancora di più.

Tra i motivi che hanno portato la RSU dei due presidi alla protesta, vi è anche la perdita consistente di salario accessorio dei dipendenti di uno dei due presidi, nel momento della prossima fusione dei fondi.

La differenza si aggirerebbe attorno ai 500-700 euro lordi persi all’anno. Visto il momento che sta vivendo il nostro Paese non è proprio il massimo.

Ovviamente non è solo il problema economico che preoccupa la RSU.

I due presidi sono stati costruiti tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70. Strutturalmente risentono quindi dei loro anni.

La Regione ha dapprima stanziato parecchi milioni di euro per la loro ristrutturazione per poi ripiegare sulla costruzione di un nuovo Ospedale. Quest’ultimo, avrebbe una capacità di circa 800 posti letto e con un bacino di utenza molto ampio.

I Pronto Soccorso dei due Presidi ad oggi hanno degli accessi che si aggirano attorno ai 70-80 mila utenti l’anno.

Ci vorrà un Pronto Soccorso che assorba almeno 150-160 mila utenti l’anno…Sarà fattibile? Il dubbio ci assale.

In mattinata una delegazione della RSU è stata ricevuta dall’assessore alla Sanità Giulio Gallera e c’eravamo anche noi come NurSind.

A lui è stata illustrata la situazione fin qui descritta, che peraltro ben conosce.

Le risposte sono state per nulla esaustive e sentirsi dire che: “…qualcuno ci guadagna e qualcuno ci perde”, che …abbiamo le mani legate perché il bilancio…ecc…” che “…non possiamo sforare il bilancio…ecc…”, che “…entro il 2020 dobbiamo arrivare ad un costo del personale riferito al 2004 con l’aggiunta di una piccola percentuale…ecc…”.

È stato abbastanza deludente.

Al momento dunque nessuna risposta esaustiva, tranne bilancio, bilancio e ancora bilancio. Qualcuno perderà una parte del proprio salario accessorio e qualche altro no.

Viva gli stessi diritti quindi…, e soprattutto senza che ciò sia legato a progetti oppure al merito personale.

A Milano negli anni 60-70 esisteva la “Cà Granda” (Casa Grande). Comprendeva vari Ospedali. Poi venne il periodo della divisione e degli Enti Ospedalieri perché si doveva risparmiare poiché la “Cà Granda”, era… “troppo Granda”.

E giunsero le Aziende Ospedaliere con i loro bilanci…per risparmiare, perché gli Enti ospedalieri erano un colabrodo. E siamo ad oggi di nuovo con gli accorpamenti tante piccole Cà Grande”, per risparmiare.

Non si ricorda grosso beneficio in tutti questi “fa e disfa…”.

Superfluo parlare di appalti e quanto ne concerne, il nostro Paese lo si conosce…

Una cosa è certa, quanto sentito oggi porterà certamente alla non idonea assunzione di infermieri e personale di supporto con tutto quanto ne consegue; dal demansionamento, ai turni massacranti, oltre a quanto già lo siano, al rischio per i pazienti e gli infermieri nelle corsie.

È in gioco la tenuta stessa della Sanità pubblica. Viene un dubbio; non è che il problema sono le persone…?

I delegati NurSind dell’ASST dei Santi di Milano colgono l’occasione per ringraziare innanzitutto gli Infermieri presenti, il Segretario Territoriale Rosario Pagana ed al Coordiantore Regionale Donato Cosi, che sono stati con noi in una mattina gelida, sotto il palazzo della Regione Lombardia. Grazie di cuore.

I delegati in RSU di NurSind dell’ASST dei Santi di Milano