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Vicenza. Il NurSind denuncia poca trasparenza da parte dell’Ulss 7 Pedemontana

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La Redazione
Pubblicato il: 31/12/2017 vai ai commenti

Comunicati StampaNurSind dal territorioVeneto

La Segreteria Territoriale NurSind di Vicenza,  attacca l’Ulss 7 Pedemontana tacciandola di mancata trasparenza.

Si parla addirittura di “ipotesi di corruzione” in un duro comunicato stampa distribuito nelle scorse ore, a firma del segretario territoriale NurSind, Andrea Gregori.

A finire sulla graticola le graduatorie di progressione dei lavoratori del comparto, a detta dei contestatori per nulla chiara e che impedirebbe di verificare le valutazioni ricevute ed eventualmente di ricorrere in tempi ragionevoli.

Levata di scudi decisa da parte del portavoce del NurSind, che racchiude circa 1500 vicentini operatori delle professioni infermieristiche.

“Dalla delibera emerge il chiaro intento di ignorare le norme di base sulla trasparenza. 

Nell’elenco dei concorrenti, infatti – spiega Gregori – non sono riportati i nomi, ma le matricole. Inoltre, la valutazione riportata è quella complessiva, non le singole voci che la determinano, come avviene di norma in tutte le Ulss del Veneto.

Assistiamo, quindi, all’ennesimo atto contro i lavoratori, di fatto impossibilitati a ricorrere visto che non sono messi nelle condizioni di conoscere su che base si fonda la loro valutazione”.

A fronte di un modus operandi che si discosta, a detta del segretario territoriale, da quello intrapreso da altri enti, nascono dei dubbi che sfumano in nemmeno tante velate accuse.

“L’inesistente trasparenza – aggiunge Gregori – è un fatto molto grave, cui sia aggiunge la difficoltà a fare ricorso, per la mancanza delle singole valutazioni e per il fatto che è stato dato tempo, dall’emanazione della delibera, soltanto fino al 29 dicembre, con quattro giorni festivi in cui l’ufficio protocollo è chiuso”.

Un lasso di tempo striminzito che, quindi, scoraggerebbe azioni tese alla verifica dei punteggi.

Così il NurSind ha inteso di procedere alla segnalazione del caso all’Autorità nazionale anticorruzione.

“Non possiamo lasciar correre, sia per il dovuto rispetto che l’azienda deve riconoscere ai lavoratori, che per l’oggettiva ed incomprensibile composizione della graduatoria pubblicata, peraltro lasciando pochi giorni per fare ricorso”.