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Le ASST lombarde sono un esempio di Ingiustizia: saltano la graduatoria concorsuale. La Lettera

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 05/01/2018 vai ai commenti

LombardiaNurSind dal territorio

Gentile Redazione, 

Sono collocato al 2° posto nella graduatoria finale di merito dell’Ospedale San Gerardo di Monza (ora ASST Monza) del Concorso Pubblico per titoli ed esami per Dirigente delle Professioni Sanitarie, la cui graduatoria è stata approvata con Decreto n° 1291 del 21/12/2015, con validità triennale e la cui scadenza è fissata al 21/12/2018.

Nonostante l’orientamento della giurisprudenza amministrativa più recente (a partire dalla nota pronuncia del Consiglio di Stato, Adunanza Plenaria n° 14/2011) che ha realizzato una sostanziale inversione del rapporto tra l’opzione per un nuovo concorso e la decisione di scorrimento di una graduatoria preesistente ed efficace : lo scorrimento della graduatoria rappresenta la modalità di reclutamento ordinaria finché esistono graduatorie valide e fino all’esaurimento delle stesse, mentre l’indizione di un nuovo concorso costituisce l’eccezione e richiede una specifica ed approfondita motivazione che dia conto del sacrificio imposto ai concorrenti idonei e delle preminenti esigenze di interesse pubblico nel decidere di non avvalersi della graduatoria ancora valida (Cons. St. sez. IV, n° 4332/2015) , diverse ASST della Regione Lombardia hanno indetto negli ultimi 2 anni e dopo la pubblicazione della graduatoria dell’ex Ospedale San Gerardo di Monza (ora ASST di Monza) bandi di Avviso a tempo determinato per Dirigente delle Professioni Sanitarie:

  • ASST di Vimercate 2. AREU della Lombardia

  • ASST Valtellina e Alto Lario: Concorso per n° 1 posto di Dirigente delle Professioni Sanitarie (scaduto il 04.01.2018)

senza chiedere utilizzo della graduatoria ove il sottoscritto è utilmente collocato al 2° posto e immediatamente disponibile.

L’utilizzazione delle graduatorie risponde ad una chiara finalità di contenimento della spesa pubblica che la procedura concorsuale comporta che le ASST hanno ignorato.

Di recente il Ministero della Salute – Direzione Generale Professioni Sanitarie – ha confermato in toto tale orientamento generale esprimendo un proprio articolato parere in ordine allo scorrimento delle graduatorie concorsuali per l’assunzione di personale negli enti pubblici del SSN (n° 59636 del 23/12/2015), rivolto agli Assessorati alla Sanità delle Regioni e Provincie autonome.

Il principio dello scorrimento implica anche che un’ amministrazione che non disponga di graduatorie in corso di validità, possa attingere da quelle valide di altre amministrazioni previo accordo, evitando la più dispendiosa procedura concorsuale.

Tale accordo chiarisce la circolare n° 5/2013 del Dipartimento della Funzione Pubblica può concludersi anche dopo la pubblicazione della graduatoria e risponde all’esigenza di condividere lo scorrimento della graduatoria da parte dell’amministrazione interessata con quella che ne è titolare e che deve esprimere il proprio assenso.

Il requisito è che deve trattarsi di graduatorie riguardante concorsi banditi per la copertura di posti inerenti allo stesso profilo e categoria professionale del soggetto da assumere ( in questo caso Dirigente delle Professioni Sanitarie). Nella recente Deliberazione n° X / 5954 Seduta del 05/12/2016 della Giunta della Regione Lombardia “Determinazioni in ordine alla gestione del Servizio Sociosanitario per l’esercizio 2017 - (di concerto con gli assessori Garavaglia e

Brianza)” alla pag. 125 punto 7.11 “VALIDITÀ ED UTILIZZO DELLE GRADUATORIE” si afferma quanto segue:

Si invitano inoltre gli enti a condividere l’utilizzo delle graduatorie concorsuali vigenti, con il duplice vantaggio di ridurre le tempistiche di assunzione e la spesa legata all’attivazione di nuove procedure concorsuali . L‘eventuale rifiuto della concessione all’utilizzo delle suddette graduatorie deve essere debitamente motivato dalle aziende detentrici e notificato anche alla DG Welfare.

 

Nonostante l’invio di comunicazioni scritte via PEC ai Direttori Generali delle ASST interessate (nello specifico ASST di Vimercate, AREU Regione Lombardia e recentemente ASST Valtellina e Alto Lario) con l’invito ad utilizzare la graduatoria concorsuale, queste ASST hanno ignorato le comunicazioni e proceduto con l’azione amministrativa concorsuale.

Le comunicazioni sono state inviate anche alla Direzione Welfare della Regione Lombardia e all’Assessore al Welfare della Regione Lombardia. L’unica riposta pervenuta al sottoscritto da parte della Direzione Generale Welfare - CONTROLLO DI GESTIONE E PERSONALE, E PROFESSIONI DEL SSR via PEC a Giugno 2017 riportava testualmente:

 

La decisione dell’ASST … di indire una nuova procedura concorsuale anziché procedere allo scorrimento della graduatoria ancora valida ed efficace dell’ASST di Monza, rientra nella piena autonomia organizzativa/amministrativa dell’azienda stessa ed esula dalla competenza di questa amminitsrazione.

Sono qui ad evidenziare che tale risposta non può essere accettata dal sottoscritto.

Consultando l’Albo Pretorio di una qualsiasi ASST della Regione Lombardia, si potranno facilmente trovare delibere di assunzioni di personale medico, infermieristico e altre figure sanitarie che riportano la richiesta e ottenuto l’assenso, l’utilizzo delle graduatorie valide di altra ASST per le figure professionali corrispondenti senza quindi indire nuovi bandi a tempo determinato, ne concorsi a tempo indeterminato.

Nel caso della Dirigenza delle Professioni Sanitarie e nel caso del sottoscritto nello specifico, tale consolidata consuetudine non viene applicata, anzi l’indizione della nuova e onerosa procedura di reclutamento viene ritenuta rientrante nell’autonomia organizzativa/amministrativa.

Quali sono dunque i diritti di un cittadino italiano professionista sanitario che superate le tre prove concorsuali ha legittime aspettative assunzionali visto che è il 2° in una graduatoria valida ed efficace, ma si scontra contro l’autonomia organizzativa/amministrativa delle ASST lombarde, che nel suo caso viene applicata alla lettera, in decine di altri casi e per altre figuri professionali no?

È questa l’Italia che vogliamo? Dove la mancanza di trasparenza, equità, giustizia, meritocrazia vengono calpestati?

 

Dott. Daniele Coppola