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NurSind Toscana: «Solo politiche di apparenza per il DEAS di Careggi, decine di pazienti nei corridoi sulle barelle per giorni»

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La Redazione
Pubblicato il: 08/01/2018 vai ai commenti

Comunicati StampaNurSind dal territorioToscana

“Rischio clinico altissimo per chi è costretto ad aspettare nel pronto soccorso: invitiamo l’assessore e il presidente della Regione Toscana a fare un sopralluogo reale, anziché presenziare solo nelle grandi occasioni a favore di telecamera” 

“La Dirigenza dell’Asl e gli amministratori smettano di vantarsi in tv e sui giornali della gestione del DEAS di Careggi: ogni giorno nei corridoi del pronto soccorso decine di persone sono costrette ad aspettare per ore o giornate intere sulle barelle, con picchi di 45 pazienti lasciati nel ‘limbo’ in attesa di poter accedere ai reparti.

Praticamente un reparto nel reparto, in cui il rischio clinico è altissimo e non sono previsti né pasti né acqua né servizi dedicati”.

L’accusa arriva da Paolo Porta, consigliere nazionale NurSind.

“La riduzione dei posti letto e del personale ha creato il caos – dichiara Paolo Porta – le ‘isole’ dove i pazienti sono accompagnati per le visite preliminari accolgono oltre 20 persone alla volta anziché dieci come previsto.

Nei box si visitano due pazienti per volta, senza nessuna tutela per la privacy e la dignità personale. E dopo le visite sono costretti ad attendere sulle barelle”.

“Per chi sosta nei corridoi non è prevista assistenza dedicata – afferma Porta - questi pazienti sono lasciati in carico agli infermieri di turno al pronto soccorso, già di per sé in numero non sufficiente.

Spesso si tratta di persone anziane, che devono seguire precise terapie: in una situazione del genere diventa molto difficile seguire il paziente, il rischio di sbagliare cresce enormemente. Con ciò che ne consegue in termini di salute degli assistiti e pressione sui lavoratori”.

“Nei giorni delle festività natalizie abbiamo assistito a un flusso di pazienti senza paragoni – continua il consigliere nazionale NurSind – ma l’affluenza è elevata in ogni periodo dell’anno, così come in ogni momento del giorno e della notte.

E gli infermieri sono costretti a reinventarsi tuttologi, incaricati di occuparsi di pazienti con le patologie più diverse, con una perdita delle competenze che va a scapito prima di tutto del paziente.

Essendo pochi, gli infermieri sono ridistribuiti dove c’è bisogno, indipendentemente dal reparto in cui si sono formati e specializzati”.

Non c’è solo il problema della carenza di posti letto e personale infermieristico.

“I turni sono gestiti in maniera non chiara – prosegue Porta – ma non c’è da stupirsi: le due persone incaricate di stabilire gli orari, ad esempio, sono state in ferie per l’intero periodo delle festività natalizie, quando il Pronto Soccorso si trovava ad affrontare il picco dei ricoveri e una situazione di emergenza”.

“Invitiamo l’Assessore regionale al Diritto alla Salute e il Presidente della Regione Toscana a fare un sopralluogo reale al DEAS di Careggi  - sottolinea Giampaolo Giannoni, Coordinatore Regionale NurSind – anziché presenziare solo nelle grandi occasioni a favore di telecamera”.