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Empoli. Blocco liste d’attesa degli interventi chirurgici al S.Giuseppe. NurSind: situazione inaccettabile

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La Redazione
Pubblicato il: 09/01/2018 vai ai commenti

Comunicati StampaNurSind dal territorioToscana

Dura presa di posizione della Segreteria Territoriale NurSind di Empoli, contro il blocco delle liste d'attesa per gli interventi chirugici all'interno del Presidio Ospedaliero San Giuseppe di Empoli.

Veniamo a conoscenza del blocco delle liste d’attesa degli interventi chirurgici, tranne che per gli interventi di Senologia, per 3 giorni a causa del massiccio afflusso di pazienti con patologie mediche riconducibili al picco di Sindrome Influenzale che era previsto in questi giorni.

Oltre alle condizioni precarie nel quale versa il Pronto Soccorso in questo periodo, siamo di fronte ad una vera emergenza posti letto nei Setting di Medicina Interna per il motivo sopracitato.

Emergenza che ha portato la necessità di accettare i pazienti che avrebbero dovuto essere gestiti nelle degenze mediche, nei setting chirurgici.

Tutto ciò è inaccettabile, se si pensa che gli operatori si trovano a lavorare in degenze con pazienti operati ed altri con infezioni (soprattutto polmonari) anche di seria entità.

Oltre a questo nell’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica sono stati recentemente aumentati 2 posti letto adibiti a pazienti intensivi assimilabili a pazienti della Rianimazione, ed è l’unico caso nel quale si è verificato ciò in tutta l’Azienda USL Toscana Centro, senza aver previsto un aumento dell’organico Infermieristico (sarebbe necessario 1 Infermiere in più per turno).

Come non bastasse durante la notte ed i giorni festivi 1 Infermiere deve recarsi nella Sala di Emodinamica per dare manforte all’equipe attivata in reperibilità quando sopraggiunge un paziente con un infarto per un tempo che oscilla da 1 a 3 ore.

Tutto ciò non nasce oggi, bensì da una gestione scellerata della programmazione sanitaria della Regione Toscana negli ultimi 10 anni, che ha previsto taglio dei posti letto ed un turnover degli Infermieri quasi mai al 100%, con conseguente aumento del rapporto Infermiere/paziente.

A margine di tutto ciò come Sindacato stiamo ancora oggi attendendo risposte per ciò che riguarda l’istituzione dell’Infermiere di famiglia che opera sul territorio, e che, laddove ci sono sperimentazioni già concluse se ne dimostra l’efficienza per quanto riguarda la gestione dei pazienti a domicilio ed una conseguente diminuzione dei ricoveri ospedalieri.

Da anni poi stiamo chiedendo l’apertura di degenze per le cure intermedie a gestione infermieristica, richiesta avvalorata anch’essa da sperimentazioni sul territorio italiano.