Iscriviti alla newsletter

Emodialisi infetta. Sentenza storica condanna il Ministero della Salute al risarcimento del paziente

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 13/01/2018 vai ai commenti

AttualitàLeggi e sentenze

Il Tribunale di Latina ha condannato il Ministero della Salute al risarcimento con un indennizzo mensile, un sessantottenne che contrasse l’Epatite C durante il trattamento dialitico.

La cifra, che con una storica sentenza è stata stabilita, è di 800 euro al mese più gli arretrati a partire dal 2013.

 

La vicenda

L’uomo era entrato in dialisi nel 2011, presso l’Asl di Latina e, come da prassi prima di cominciare il trattamento dialitico, erano stati effettuati tutti gli accertamenti che verificassero che l’uomo non fosse affetto da Epatiti o da HIV.

Risultò esserne privo.

Nel 2013, la diagnosi di Epatite C e la lotta di quest’uomo per far sì che si riconoscesse il fatto di averla contratta durante il trattamento dialitico.

 

Le indagini partirono a tutto tondo, scandagliando tutta la storia clinica del paziente, fino alle emotrasfusioni eseguite presso l’Umberto I di Roma, ma i donatori non presentarono infezioni.

Da qui il ricorso contro la Asl di Latina.

 

La battaglia è stata lunga ed estenuante, applicare la legge 210/1992 non è stato semplice, ecco perché quella del Tribunale di Latina è una sentenza storica.

La norma infatti disciplina l’indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie e trasfusioni.

In prima battuta, il risarcimento fu respinto, in quanto l’emodialisi non rientra nei casi menzionati dalla legge.

Il tribunale di Latina, ha invece ribaltato ogni convinzione ritenendo l’emodialisi un auto-trasfusione, riconoscendo il nesso causale tra emodialisi e contagio da Epatite C, dovuto ad un’errata disinfezione del macchinario da dialisi, confermato dal perito.

 

da Responsabile civile

ph credit. Youreporter