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Insulti su facebook a Sassari scatta la denuncia del Collegio IPASVI

Andrea Tirottodi
Andrea Tirotto
Pubblicato il: 29/01/2018 vai ai commenti

AttualitàNurSind dal territorioSardegna

Polemiche

Una pratica a cui l'italico popolo non riesce a sottrarsi delegittimando il significato più nobile della parola stessa che significa infatti "controversia piuttosto vivace, su argomenti letterari, scientifici, filosofici, politici, ecc., sostenuta per lo più attraverso una serie di articoli o di altri scritti tra persone che hanno diversità di vedute".

Parliamo piuttosto di un'accesa discussione scatenata sui social i giorni scorsi, dal post di una signora che si lamentava di come un suo caro sarebbe stato trattato de qualcuno identificato dalla stessa come infermiera presso un reparto dell'Aou Sassari. La signora ironizzava sulla sua gentilezza definendo la collega un “cane” che non avrebbe dato la risposta assistenziale attesa, mentre il nonno veniva dimesso senza un “panno” perché il reparto ne era sprovvisto, augurandosi infine di non dover mai più mettere piede nel reparto in questione dove le persone “vengono trattate malissimo”.

 

Apriti cielo.

Al post sono seguiti commenti di ogni tipo e di ogni genere da cui la categoria infermieristica ne usciva malamente dipinta, sfociata purtroppo in offese generiche fino ad accuse gravissime piovute da molti utenti quali ad esempio: furto di materiali dai reparti, ripercussioni e vendette sui pazienti che costringerebbero gli utenti a tacere di fronte ad atteggiamenti poco rispettosi o presunti tali, inviti alla violenza fisica, accuse di trattare i pazienti come sacchi di mondezza. E giù attribuzioni di responsabilità di ogni tipo e genere come se il tema della salute possa sdoganare e giustificare il ricorso a qualsiasi pensiero.

Molti commentatori addetti ai lavori e non hanno riconosciuto e tentato di spiegare la gravità delle condizioni in cui gli infermieri di Sassari lavorano oggi, un tema più volte denunciato sia da questa testata che dalla rappresentanza locale di NurSind, dal gruppo degli Rls aziendali, dalla società civile, dalla comunità medica e da una forza di opposizione che l'ha portata all'attenzione del locale consiglio comunale.

Non poteva mancare la risposta degli infermieri che hanno tentato di far notare che la discussione stava degenerando e che la maleducazione presunta, da tutti ovviamente condannata, non autorizzava nessuno a lasciarsi andare alle violente parole e accuse senza poterle dimostrare e senza quindi esporsi al rischio di una querela. A nulla è servito il tentativo di riportare la discussione su un confronto civile ed anzi la stessa è sfuggita di mano tanto da costringere i moderatori della pagina che la ospitava a sospendere i commenti. Una giovane collega ha però deciso di agire da professionista vera applicando quantoil post del Collegio Ipasvi Sassari prescritto dal codice deontologico e così, chiamato in causa direttamente con tanto di screenshot del post incriminato e tutta la discussione seguita, il Collegio Provinciale IPASVi di Sassari ha pubblicato un post dichiarando di aver acquisito i commenti lesivi dell'immagine della professione per sottoporli al vaglio dei legali e procedere alle querele del caso. Querela che il Presidente, contattato al telefono dalla nostra redazione ha confermato essere stata già depositata.

 

La collega che ha pubblicamente richiesto e ottenuto l'intervento del collegio, ci ha riferito di aver fatto da “portavoce dell'ennesimo disagio creatosi all'interno dell'azienda nei confronti del personale infermieristico, con l'intento di denunciare per far sapere, perché è giusto che se ne parli, è giusto farsi sentire. Basta con il silenzio. La speranza rimane quella che i colleghi non perdano la fiducia e che questa presa di posizione pubblica dia coraggio ai colleghi per cambiare atteggiamento in futuro”. “Tutto quanto viene riportato su facebook deve essere preso e trattato con le pinze perché è evidente che chi commenta alle volte non sia all'altezza del tema che vuole trattare. Ma l'ignoranza non può essere un'attenuante”. “Quello è un reparto difficile dove si ha a che fare con troppi parenti già segnati dal pregiudizio del “quando sono vecchi se ne fregano, la geriatria è l'anticamera della morte”, partono prevenuti con frasi tipo “e se ci fosse suo padre al posto del mio?”, cose che non esistono. Questa è ignoranza che non ha nulla a che vedere con la maleducazione di qualche collega che io comunque non ho mai visto”.

 

Attualmente, il post incriminato con tutti i commenti successivi sembrerebbe essere stato rimosso da Facebook in un estremo quanto inutile tentativo di riparazione.

 

Andrea Tirotto