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"La Federazione non può che sostenere quindi tutte le iniziative a difesa dell'infermiere". La FNC a sostegno dello sciopero del 23 febbraio

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 12/02/2018 vai ai commenti

Editoriali

Gli infermieri il 23 Febbraio scenderanno in piazza, e saranno numerosi, è palesemente evidente che la partecipazione sarà storica e le rivendicazioni importanti per il futuro di questo Paese.

E’ vero che la Federazione Nazionale Ipasvi non può invocare uno sciopero, ma è nella posizione di doverlo appoggiare e condividerlo.

E così ha fatto, in una nota pervenutaci oggi, con queste parole ha appoggiato quanto ribadito dal Collegio Ipasvi: " Non possiamo ignorare che dopo dieci anni di assenza di contratto per gli infermieri la questione vada perfino al di là dei rinnovi degli accordi, ma sia una reale questione di dignità professionale. Non si parla solo di aspetti tecnici ed economici, il testo si orienta verso declinazioni professionali di assoluta trasversalità con gli interessi ordinistici. Tuttavia il contratto, come già abbiamo sottolineato altre volte, che di fatto è ad isorisorse, deve trovare la sua ragion d’essere almeno in una parte normativa che davvero premi lo sviluppo di carriera e la professionalità. Ma anche qui dobbiamo prendere atto del fatto che il tema delle competenze specialistiche è alquanto sfumato e annacquato rispetto al documento predisposto dalla Federazione nazionale. ", continua Barbara Mangiacavalli, Presidente Federazione Nazionale Ipasvi,

"Siamo tutti infermieri: infermieri presidenti di Ordine, infermieri dirigenti sindacali, infermieri impegnati in politica, infermieri consulenti tecnici. Ogni nostro agire, nei propri ruoli e nelle regole definite per legge, quando è orientato ad ottenere migliori condizioni lavorative e professionali per agire in sicurezza e per favorire lo sviluppo professionale a vantaggio di un sistema sanitario che ha bisogno di un profondo ripensamento per la sua sostenibilità, non possono che trovare comunione di intenti con la Federazione, espressione professionale degli infermieri italiani. Non è più pensabile che si continui a far gravare un intero sistema sulle spalle di professionisti sempre più sparuti, demotivati e stanchi. Ed è veramente difficile constatare che anche in questo momento vi siano conflitti interni ed esterni che ben capiamo ma che non fanno bene a nessuno. Siamo infermieri e vogliamo esercitare in sicurezza ed orientati al futuro per garantire sempre la migliore assistenza. Che ognuno faccia la sua parte e che ognuno partecipi alla vita pubblica, politica, sindacale, professionale per lo stesso scopo. Solo la partecipazione sana e non strumentale aiuterà la professione e i nostri assistiti"

Il comunicato a firma della Presidente Barbara Mangiacavalli è chiaramente un segnale che la Federazione Nazionale condivide le ragioni della manifestazione del 23 febbraio.

 

Il momento storico che la professione infermieristica sta attraversando è cruciale: da questo contratto dipende la sanità che dal giorno dopo la firma, offriremo agli italiani.

La bozza di contratto che tutti hanno avuto modo di leggere, non ha solo risvolti economici insufficienti, ma è la fine dei Diritti dei lavoratori, rappresenta il crollo definitivo della sanità pubblica.

Non è più dunque il momento di guardare al colore politico o di soffermarsi alle diversità ideologiche, ma è l’ora di mettersi dalla parte degli infermieri e dunque dalla parte della difesa della salute del cittadino.

Lo ha ben capito per primo il Collegio Ipasvi di Pisa che, in una accorata lettera alla Federazione Nazionale ad ai Collegi provinciali, ha ribadito il concetto di appoggio e condivisione di ogni iniziativa a difesa degli infermieri.

La tutela della Salute Pubblica rappresenta il principio etico più importante di cui è garante il nostro Ordine Professionale e questo si sostanzia soprattutto attraverso l’agire degli infermieri finalizzato a garantire il benessere dell’assistito”, il pensiero di Emilio Carlotti, Presidente del Collegio Ipasvi Pisa, racchiude in sé la ragione per cui l’Ipasvi ha il dovere di appoggiare lo sciopero.

Si sono accodati a Pisa, il collegio di Ancona, Teramo, Udine ,Fermo ed Asti tutti compatti.

L’Ordine professionale ha il dovere etico di tutelare il professionista infermiere ed attraverso questo il malato”, lo ha ribadito Giuseppino Conti, Presidente del Collegio Ipasvi di Ancona, ed ancora “La categoria infermieristica deve essere sostenuta in questo momento, per garantirle un futuro professionale basato su competenze e responsabilità riconosciute ad ogni livello”, ribadisce Cristian Pediconi del Collegio di Teramo.

Siamo convinti che l’Ordine Professionale, oltre che tutelare la salute pubblica nell’interesse del cittadino e della collettività, debba non sottovalutare quanto sta accadendo a tutti i professionisti infermieri italiani”, Con queste parole, ad esprimere pieno appoggio al Collegio Ipasvi di Pisa è Stefano Giglio, Presidente Collegio Ipasvi di Udine, ed infine, il consiglio Direttivo del Collegio Ipasvi di Fermo, sottolinea: “La salute pubblica rappresenta il principio etico ed imprescindibile, di cui il nostro Collegio Ipasvi è garante attraverso l’operato degli infermieri, cardini fondamentali del sistema Sanità”, ed infine il Collegio di Asti, esprime la propria condivisione: "l’IPASVI ha il dovere di accompagnarli in modo particolarmente attento in questo delicato momento di presa di coscienza”