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NurSind Torino. Assolto Stefano, l'infermiere che chiamò i carabinieri per sbloccare le ambulanze

La Redazionedi
La Redazione
Pubblicato il: 22/03/2018 vai ai commenti

Comunicati StampaNurSind dal territorioPiemonte

La commissione disciplinare istituita presso la Città della Salute di Torino ha concluso con un giudizio unanime di NON LUOGO A PROCEDERE, la vicenda di Stefano, il collega che il 3 gennaio scorso a fronte dell’ennesimo blocco delle ambulanze attuato aveva richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

“Il ruolo degli infermieri del 118 prevede l’attribuzione di responsabilità ed autonomia per la salvaguardia e la tutela della pubblica incolumità”

“ha agito ritenendo prioritario lo sblocco dei mezzi di soccorso al fine di garantire l’operatività del servizio.”

 

Era il 06 gennaio scorso quando, Stefano Agostinis, infermiere presso la centrale operativa 118 di Torino, a seguito dell’ennesimo blocco di una ambulanza presso un pronto soccorso di un presidio della provincia torinese, determinato dall’ assenza di barelle, chiamò le forze dell’ordine, ottenendo in breve tempo l’operatività della stessa.

Questo comportamento, secondo il dirigente della centrale operativa 118 di Città della Salute andava punito  e per questo aveva avviato un procedimento disciplinare.

 

La commissione disciplinare di Città della Salute dopo aver audito tutti gli attori ha deciso con giudizio unanime il non luogo a procedere a dimostrazione che il collega aveva agito nell’interesse della sicurezza dei cittadini e secondo i dettami deontologici e professionali.

 

A darne comunicazione Francesco Coppolella che commenta cosi la vicenda- La domanda che ci sorge spontanea è perché voler punire chi ha agito a tutela della collettività con diligenza e professionalità. Comprendiamo che tale comportamento ha  evidenziato carenze e inefficienze oltre a responsabilità di chi queste situazioni le ha generate e non riesce a porvi rimedio ma non è tappando la bocca degli operatori che si risolvono i problemi della nostra sanità- continua- Un atto che consideriamo intimidatorio nei confronti di tutti gli operatori che fortunatamente la commissione disciplinare ha deciso responsabilmente di archiviare.

Riteniamo preoccupante invece come di fronte a numerose segnalazioni che denunciano le stesse situazioni, anche gravi, inviate dagli operatori alla direzione sanitaria e ai dirigenti della centrale operativa, non siano mai giunte risposte.

 

Forse in consiglio di disciplina dovrebbero finirci loro.