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Buon Natale a CGIL, CISL e UIL

Osvaldo Barbadi
Osvaldo Barba
Pubblicato il: 24/12/2018 vai ai commenti

Editoriali

La vigilia di Natale è il periodo della riflessione profonda.

 

E’ il momento in cui ognuno, vorrebbe comunicare con chi non ha mai avuto la possibilità reale di interloquire.

 

“Svestiti” i panni dell’appartenenza ed indossati quelli del cittadino-lavoratore ognuno dovrebbe sentire l’esigenza di aspettative e non di “critiche a posteriori”.

 

Io ho scelto di farlo attraverso una lettera indirizzata ai segretari nazionali di CGIL-CISL-UIL”.

 

“Gentilissimi Susanna, Annamaria e Salvatore,

l’anno che sta per chiudersi - per la sanità in particolar modo- è stato davvero un 2018 particolarmente intenso di cambiamenti e di aspettative.

 

Per il 2019, da quanto si apprende dagli organi di stampa, potreste riservarci un inizio scintillante con una mobilitazione generale già a fine gennaio.

 

Questa legge di bilancio – da quanto voi ci dite - sembra sminuire le aspettative dei lavoratori sia da un punto di vista economico che probabilmente normativo.

 

La mia speranza è che voi abbiate la LUCIDITA’ per ripercorrere l’anno che sta per finire per capire se la firma di quel contratto sia stata la scelta ideale per i lavoratori.

 

La mia aspettativa è che voi abbiate la SERENITA’ per spiegare ai dipendenti del pubblico impiego in sanità perché mobilizzarsi nel 2019 piuttosto che nell’anno oramai alla fine e convincere tutti che le scelte attuate non siano ad indirizzo strettamente politico ma maturate sulla base di un ragionamento critico e condiviso.

 

Il mio desiderio infine è che voi abbiate la LUCIDITA’ per distinguere il ruolo sindacale da quello verosimilmente politico e che, qualunque decisione prendiate nell’interesse generale, sia IN PRIMIS proposto, discusso e soprattutto condiviso dai lavoratori piuttosto che IMPOSTO DALL’ALTO.

 

Se ciò dovesse realmente accadere avrò un motivo in più per ricredermi.

 

Giunga a Voi il mio augurio più sincero per un Buon Natale all'insegna della CONSAPEVOLEZZA . Osvaldo Barba”