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Lombardia. Ambulanza Infermieristica realtà indiscussa

Elsa Frogionidi
Elsa Frogioni
Pubblicato il: 27/12/2018 vai ai commenti

AttualitàLombardia

Da molti anni in gran parte del territorio Lombardo, le ambulanze infermieristiche, sono una realtà.

Così mentre in Emilia Romagna l’Ordine dei Medici ha radiato dall’albo il medico assessore alla salute Dott. Sergio Venturi, reo di aver sostenuto la delibera regionale di autorizzazione alle ambulanze infermieristiche, in Lombardia ed altre Regioni italiane la sua diffusione e funzione resta consolidata e “fuori discussione”.

A Como il Dott. Dario Cremonesi, Presidente dell’Odine degli Infermieri, in un comunicato congiunto con tutti gli Ordini Infermieristici Lombardi, spiega che l’ambulanza infermieristica è attiva da oltre 10 anni con buoni risultati. Un progetto realizzato dal Sindaco Dott. Mario Landriscina, all’epoca responsabile del 118 di Como, che ha quindi ben organizzato il servizio.  L’obiettivo non è il risparmio di personale medico è la gestione responsabile e appropriata delle risorse umane. Caposaldo del progetto è la formazione specifica, infermieri laureati, che devono superare numerosi corsi certificati, accreditati con esami finali.

Nella regione Lombarda i pazienti soccorsi dall’auto infermieristica sono stati più di 300mila, solo nel 3% dei casi è stato necessario inviare un’automedica a supporto.

Nell’ambulanza infermieristica l’infermiere non è mai solo, in ogni necessità attraverso i mezzi di comunicazione e tecnologie di telemedicina è sempre supportato e in contatto con i medici della centrale. Con tali procedure l’intervento medico può essere sempre inviato anche con l’eliambulanza.

Per l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Como, il Dott. Spata Gianluigi a conferma dichiara:….” L’occhio diagnostico del medico non manca mai e le due figure possono integrarsi al meglio. Sono tutti professionisti formati per l’emergenza, con competenze preziose. Credo che il dibattito sorto tra la Lombardia e l’Emilia Romagna abbia una radice purtroppo comune. In Italia c’è una grave carenza di medici preparati ad affrontare le urgenze, è difficile trovare professionisti pronti a salire sulle automediche. Non bastasse mancano anche gli infermieri, il numero dei nuovi laureati è insufficiente a coprire il fabbisogno».

Fonte:laprovinciadicomo.it