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Legge di Bilancio. Ecco le novità per mamma e papà. Come cambia il congedo maternità

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 08/01/2019 vai ai commenti

Leggi e sentenze

La Legge di Bilancio appena approvata ha ampliato e prorogato le misure contenute nella Manovra 2019, in tema di congedo parentale, in quello che è definito pacchetto famiglia.

Vediamo quindi cosa prevede, e quali le modifiche rispetto al T.U per la maternità e paternità (Dlgs 151/2001).

 

  • Una delle novità del pacchetto famiglia è la modifica al periodo di fruizione dei 5 mesi di congedo di maternità obbligatorio.


Cosa dice il Dlg 151/2001

Art. 16. Congedo di Maternità
Divieto di adibire al lavoro le donne

(legge 30 dicembre 1971, n. 1204, art. 4, comma 1 e 4)

1. E' vietato adibire al lavoro le donne:

a) durante i due mesi precedenti la data presunta del parto, salvo quanto previsto all'articolo 20;

b) ove il parto avvenga oltre tale data, per il periodo intercorrente tra la data presunta e la data effettiva del parto;

c) durante i tre mesi dopo il parto, salvo quanto previsto all'art. 20; (1) (2)

d) durante i giorni non goduti prima del parto, qualora il parto avvenga in data anticipata rispetto a quella presunta. Tali giorni si aggiungono al periodo di congedo di maternità dopo il parto, anche qualora la somma dei periodi di cui alle lettere a) e c) superi il limite complessivo di cinque mesi (4).


Come cambia con il Pacchetto famiglia

Le mamme potranno rimanere al lavoro fino alla data del parto, e godere poi del congedo di maternità di 5 mesi a partire da questa data.
Per stare al lavoro fino al nono mese e prendere la maternità obbligatoria fino ai 5 mesi del figlio, servirà il consenso del medico del Servizio Sanitario Nazionale, che deve attestare l’assenza di rischi per la salute di mamma e bambino.

 

 

  • Il pacchetto famiglia contenuto nella legge di bilancio prevede inoltre una piccola ma significativa modifica al cosiddetto congedo papà obbligatorio.

 

 

Cosa dice il Dlg 151/2001

Art. 28.
Congedo di paternità

1. Il padre lavoratore ha diritto di astenersi dal lavoro per tutta la durata del congedo di maternità o per la parte residua che sarebbe spettata alla lavoratrice, in caso di morte o di grave infermità della madre ovvero di abbandono, nonché in caso di affidamento esclusivo del bambino al padre.

1-bis. Le disposizioni di cui al comma 1, si applicano anche qualora la madre sia lavoratrice autonoma avente diritto all'indennità di cui all'articolo 66.

 

Congedo papà (nascita, adozione o affidamento bambino)

Istituito dall’ articolo 4, comma 24, lettera a), legge 28 giugno 2012, è fruibile dal padre lavoratore dipendente anche adottivo e affidatario, entro e non oltre il quinto mese di vita del figlio.

Il congedo obbligatorio è fruibile dal padre entro il quinto mese di vita del bambino (o dall’ingresso in famiglia/Italia in caso di adozioni o affidamenti nazionali/internazionali) e quindi durante il congedo di maternità della madre lavoratrice o anche successivamente purché entro il limite temporale sopra richiamato. Tale congedo si configura come un diritto autonomo e pertanto è aggiuntivo a quello della madre e spetta comunque indipendentemente dal diritto della madre al proprio congedo di maternità. Il congedo obbligatorio è riconosciuto anche al padre che fruisce del congedo di paternità ai sensi dell'articolo 28 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151.

Ai padri lavoratori dipendenti spettano

  • due giorni, anche non continuativi, per gli eventi parto, adozione o affidamento, avvenuti fino al 31 dicembre 2017.
  • quattro giorni di congedo obbligatorio, che possono essere goduti anche in via non continuativa, per gli eventi parto, adozione o affidamento avvenuti dal 1° gennaio 2018 e fino al 31 dicembre 2018. 

 

Cosa cambia con il pacchetto famiglia

Si passa quindi dai 4 obbligatori + 1 facoltativo (in alternativa alla madre) ai 5 giorni di congedo papà obbligatorio da fruire entro i 5 mesi dal parto.

 

 

Bonus asilo nido

La misura per il sostegno del reddito delle famiglie che iscrivono il proprio figlio agli asili nido sia privati che pubblici, passerà da 1000 a 1500 euro per il triennio 2019-2021.

Il bonus è utilizzabile anche per il supporto, presso la propria abitazione, dei bambini sotto i tre anni affetti da gravi patologie croniche.