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Roma. E' collasso nei pronto soccorso della Capitale. NurSind: "Presidente Zingaretti, vogliamo soluzioni"

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La Redazione
Pubblicato il: 20/01/2019 vai ai commenti

Comunicati StampaLazioNurSind dal territorio

Tra emergenza posti letto, sicurezza, organici ridotti all'osso e sprechi la sanità della Capitale da tempo non “gode più di ottima salute”.

La denuncia arriva da Stefano Barone, segretario territoriale NurSind  di Roma che da anni, si occupa dei problemi che affliggono gli Ospedali Romani e oggi ci racconta tutte le emergenze dei pronto soccorso dei nosocomi.

“Passa il tempo ma l’emergenza Pronto Soccorso della Capitale non cambia e puntualmente come ogni anno ci troviamo difronte ad una situazione a dir poco imbarazzante oltre che pericolosa per utenti e professionisti.

Alle h 13.41 di oggi (dati Regione Lazio) ci troviamo ancora una volta in grave difficoltà nella gestione dei pazienti all’interno dei pronto soccorso maggiori della capitale con punte di:

  • 135 pazienti al Policlinico Umberto I°di cui 30 in attesa di ricovero,
  • 137 pazienti a Tor Vergata di cui 46 in attesa, 133 al Gemelli di cui 57 in attesa di ricovero,
  • 95   pazienti al San Camillo-Forlanini con 50 in attesa di ricovero,
  • 111 pazienti al Sant’Andrea con 42 utenti in attesa di ricovero,
  • 135 pazienti al Policlinico Casilino con 30 in attesa di ricovero
  • 102 pazienti al Pertini con 46 in attesa di posti letto.

Nei nosocomi romani abbiamo circa 1100 pazienti in trattamento di cui circa 400 in attesa di posto letto! A tutto questo aggiungiamo le 30-40 ambulanze ARES 118 che quotidianamente restano bloccate per ore all’ingresso dei nosocomi della Capitale in attesa che si liberi la barella oramai tramutata in un “confortevole” posto letto mettendo cosi a serio rischio sia l’incolumità dei cittadini e sia la pronta risposta del sistema di emergenza-urgenza verso le necessità richieste dalla cittadinanza”.

Il segretario lancia l'affondo contro la politica e la gestione della sanità regionale: “Sono anni che oramai denunciamo il disastro della sanità romana le cui polveri sono state spesso nascoste sotto il tappeto da una giunta regionale che è stata capace solo di tagli indiscriminati in nome di una rigidità dettata da una mera regola economica contrapponendosi in maniera tangibile ad un diritto sancito costituzionalmente. Questi tagli hanno avuto come normale conseguenza il blocco del turn over che ha sbarrato per 10 anni le assunzioni del personale del Comparto portandolo ai minimi storici e con una età superiore ai 51 anni di media. Da diverso tempo NurSind sta segnalando in tutti gli incontri istituzionali la cronica mancanza degli infermieri ovvero la scarsità in primis di coloro che prestano la prima assistenza in caso di bisogno e tutto ciò avviene senza che la Regione preveda delle soluzioni efficaci che non sia il solo magnificarsi con i proclami inutili nel fallimentare tentativo di risolvere questa spinosa situazione. Ed è cosi che per tirare a campare si accorpano o si chiudono le Unità Operative riducendo i posti letto (si dice razionalizzare…) costringendo inevitabilmente gli utenti alla sosta per diversi giorni nel pronto soccorso in situazioni promiscue dove la privacy e la dignità vengono in taluni casi calpestate. QUESTA NON È LA SANITA’ CHE VOGLIAMO. Soluzioni caro Zingaretti? Ad oggi il sistema è al collasso come gli operatori che ci lavorano”.

Barone conclude con una frase di Paulo Coelho: “Quando si rimanda il raccolto, i frutti marciscono; ma quando si rimandano i problemi, essi non cessano di crescere”.