Iscriviti alla newsletter

Infermieri. La Klebsiella contamina il 70 per cento dei lacci emostatici. Perché non utilizzare i monouso?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 13/04/2019 vai ai commenti

Studi e analisi

Ben il 70% dei lacci emostatici è fonte di contaminazione batterica, è quanto emerso da uno studio di Nadia Osorio e colleghi dell’Istituto Politecnico di Coimbra (Portogallo).

Il laccio emostatico che abitualmente viene utilizzato nei reparti e negli ambulatori, non è monouso, e viene passato da un paziente all’altro, spesso senza essere disinfettato.

Lo studio

I ricercatori nella review hanno selezionato tutti gli studi rilevanti, pubblicati e non, in inglese, francese, spagnoli e portoghese, fino al dicembre 2017.

Su un totale di 1.479 lacci emostatici, il tasso di contaminazione andava dal 10 al 100% e gli stafilococchi coagulasi-negativi sono risultati i microrganismi più frequentemente isolati, su ben 441 dei lacci emostatici analizzati.

Gli altri contaminanti rilevati sono stati Escherichia coliKlebsiella spp., Pseudomonas spp., Acinetobacter baumannii, and Stenotrophomonas maltophilia, ognuno dei quali è risultato responsabile di un tasso di contaminazione del 10%.

 

Gli studiosi esortano l’effettuazione di ulteriori ricerche e l’uso di lacci emostatici monouso.

 

da Quotidiano Sanità

 

articoli correlati: 

Klebsiella , il batterio che silenziosamente avanza in Italia. A Brindisi 19 morti sospette