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Infermieri. Il monitoraggio pressorio continuo della cuffia del tubo endotracheale. Quanto è utile?

Maria Luisa Astadi
Maria Luisa Asta
Pubblicato il: 30/05/2019 vai ai commenti

Nursing

I pazienti critici ricoverati presso le unità di terapia intensiva richiedono spesso supporto ventilatorio invasivo mediante intubazione tracheale: un aspetto prioritario dell’assistenza infermieristica è il monitoraggio della pressione della cuffia tracheale, un piccolo palloncino che, una volta gonfiato, aderendo alla parete tracheale, ne occlude il lume. 

La pressione della cuffia del tubo tracheale va mantenuta tra i 20-30 cmH2O per garantire una tenuta adeguata e prevenire le complicanze.

 

La cuffia tracheale svolge diverse funzioni:

  • garantisce il posizionamento del tubo nella trachea evitandone la dislocazione
  • mantenere costanti i volumi di ventilazione
  • evita perdite d’aria durante la ventilazione del paziente
  • protegge le vie aeree da possibili inalazioni di sangue e saliva
  • limita i traumi sulla mucosa della trachea

 

Il sistema più comune di misurazione è un manometro che consente una rilevazione accurata, ma fornisce un dato istantaneo e saltuario, e può essere causa di contaminazioni. I sistemi in grado di monitorare continuamente la pressione della cuffia endotracheale sono efficaci, facili da usare, e costituiscono un risparmio di tempo in terapia intensiva; tra questi il PressureEasy®, attraverso un'apposita finestra segnala costantemente se il livello pressorio rimane nel range corretto (20-30 cmH2O).

Nella parte inferiore del device un segnale verde indica il raggiungimento della pressione della cuffia ad un valore tra i 20 e 30 cmH 2O. Dopo il posizionamento del PressureEasy®, la regolazione della pressione viene eseguita con una siringa, insufflando aria fino alla comparsa del segnale verde.

 

Cosa succede se c’è sovra-gonfiaggio della cuffia:

  • decubiti
  • danno ischemico
  • stenosi tracheale permanente

 

In caso di sotto-gonfiaggio della cuffia invece c’è il rischio di:

  • dislocamento della cuffia tracheale (estubazione)
  • polmoniti da ab ingestis
  • VAP (polmonite associata a ventilazione meccanica)
  • incostanza dei volumi di ventilazione

 

Lo studio qui preso in esame ha come obiettivo quello di descrivere le variazioni di pressione della cuffia del tubo endotracheale nelle 12 ore e registrare il numero di azioni di gonfiaggio e sgonfiaggio.

La ricerca osservazionale è stata condotta su 72 pazienti ricoverati in una Terapia Intensiva polivalente e sottoposti a misurazione oraria per 12 ore della pressione della cuffia endotracheale, con uno strumento di rilevazione continua (PressureEasy®).

 

Risultati

Il monitoraggio continuo ha consentito la lettura immediata del parametro, ad esempio durante l'igiene personale, o le manovre di bronco aspirazione, questo ha permesso, senza un carico lavorativo eccessivo per gli infermieri, di evidenziare tempestivamente gli scostamenti dal range pressorio impostato, permettendone una veloce correzione.

Dalla prima alla quarta ora si sono verificati 4 casi (5.6%) di perdita di pressione, e 5 (6.9%) di superamento dei 30 cmH2O.

Dalla quinta all'ottava ora 7 (9.7%) hanno avuto una pressione 2O, e 3 (4.2%) >30.

Dalla nona alla dodicesima ora, ci sono stati 22 casi (30.5%) di perdita di pressione, e 4 (5.6%) oltre range.

Oltre la metà dei pazienti (38, 52.8%) non ha avuto bisogno che la cuffia venisse gonfiata o sgonfiata, su 25 (34.7%) si è dovuti intervenire una volta, su 7 (9.7%) due e in due tre volte (2.8%).

Nella maggior parte dei casi la cuffia è stata gonfiata. 

 

Da:

Il monitoraggio pressorio continuo

della cuffia del tubo endotracheale:

best practice in terapia intensiva

 

Matteo Danielis,1 Sonia Benatti,1 Paolo Celotti,1 Amato De Monte,2 Omar Trombini3

1Infermieri

2Direttore

3Coordinatore Infermieristico

SOC Anestesia e Rianimazione 1, AOU S. Maria della Misericordia, Udine